Raceday – Gli organizzatori ci raccontano il Rally Valtiberina 2019
Intervista in esclusiva con gli organizzatori del Valtiberina, una delle gare più attese di questo 2019
Manca poco al 13° Città di Arezzo – Rally Crete Senesi e Valtiberina, in programma dal 15 al 17 marzo nelle fantastiche prove speciali tra Arezzo e le Creti Senesi, territorio quest’ultimo che torna ad abbracciare i rally, dopo un’assenza lunghissima. L’epicentro della gara organizzata dalla Valtiberina MotorSport sarà ancora la città di Arezzo che ospiterà parco assistenza e cerimonia d’arrivo, mentre la partenza si svolgerà nell’incantevole scenario di Asciano, sede anche dello shakedown.
La gara moderna avrà validità per il Raceday Rally Terra quarta tappa del Campionato, mentre la gara storica, giunta alla seconda edizione varrà per il neo-nato Campionato Italiano Autostoriche Tradizione Terra.
Ma sentiamo cosa ci hanno raccontato in esclusiva gli organizzatori della gara aretina:
Ci siamo, manca un mese e sarà di nuovo Valtiberina. Torniamo indietro alla gara della passata stagione, una gara epica con neve, fango e pioggia che han fatto da contorno e reso ancora più magica e difficile (soprattutto sotto l’aspetto organizzativo la gara). Ci raccontate?
Il 2018 ce lo ricorderemo per tanto tempo. Una gara sicuramente particolare, un rally d’altri tempi e la soddisfazione di riuscire a partire con la gara nonostante le pessime condizioni meteo è stata tanta. Abbiamo dato il massimo possibile per poter offrire ai piloti la possibilità di correre in sicurezza e loro ci hanno premiato in grandissima quantità con la loro presenza, nonostante, alcuni causa maltempo non siano riusciti nemmeno a raggiungere le verifiche. Siamo riusciti a far svolgere anche un Rally in concomitanza con le elezioni politiche nazionali, una concomitanza credo unica per il motorsport su strada in Italia, e di questo possiamo ringraziare solo tutti gli Enti Territoriali, Prefettura in primis che hanno capito la valenza di questa manifestazione. Possiamo dire che la bellissima riuscita dell’evento 2018 abbia premiato tutti quelli che ci hanno creduto e dato una lezione di umiltà anche a coloro che hanno preferito rimanere nel muretto a giudicare invece che mettersi in gioco.
Il 2019 porta in dote tante gustose novità. La prima è il ritorno sulle crete senese e ad Asciano. Come è nata questa idea e come hanno risposto le amministrazioni pubbliche e i cittadini al ritorno della gara?
L’idea è nata per un incontro di volontà comuni. Quella dell’Amministrazione di Asciano di partecipare ad un evento rallistico che coinvolgesse da protagonista la città ed il territorio per più momenti. La nostra di allargare gli orizzonti e rendere sempre più accattivante la manifestazione per i nostri concorrenti. Non poteva che nascerne un’ottima collaborazione e siamo veramente entusiasti anche della risposta degli appassionati locali e delle associazioni che stanno vedendo il rally come una vera opportunità di promozione turistica oltre che come momento di divertimento sportivo. Dobbiamo ringraziare anche alcuni “angeli custodi” del gruppo di appassionati Epic Rally Tribe che hanno lavorato molto bene perché tutto ciò si concretizzasse, non a caso la prova in tabella tempi porterà il loro nome.
La gara ormai è un simbolo di Arezzo con il cuore pulsante della città coinvolto,creando un impatto turistico importante per il territorio. Il lavoro di collaborazione tra i vari enti quindi pare funzionare bene?
Arezzo ormai, è un punto fermo ed imprescindibile della manifestazione anche grazie alla volontà di quello che è stato uno dei nostri patron, Piero Comanducci. L’impatto turistico e promozionale che porta in zona “il Valtiberina” è fortemente tangibile su più livelli ed i rapporti con la struttura comunale, con l’Amministrazione e con i cittadini sono ottimi. Oramai è un evento sentito molto e lo dimostra l’afflusso del pubblico in più fasi della manifestazione. Arezzo è abituato a grandi palcoscenici, qui il mondiale negli anni 80 e 90 era di casa, noi non possiamo avvicinarci a quei livelli ma proveremo ogni anno a far rivivere nel nostro piccolo quelle emozioni che tanti appassionati hanno avvicinato a questa disciplina. Vorremmo ricordare però anche Pieve Santo Stefano ed Anghiari, che pulsano di appassionati cresciuti a “Pane e Sanremo” e che vedono attualmente amministratori competenti e lungimiranti che ci permettono ogni anno di portare avanti e migliorare questo progetto.
Sante Marie, Cerbaiolo e Alpe di Poti un tris di prove da mondiale. Ci spiegate per i pochi che non le conoscessero le caratteristiche di queste prove?
Si, sono tutte prove percorse tantissime volte sia dal Mondiale Rally negli anni 70-80-90 che da Campionati Italiani CIR e TERRA . Ognuna ha la sua peculiarità. Quest’anno è veramente un Rally per tutti i gusti, completo con 80 km di sterrato unici. Monte Sante Marie sono 11 km veloci, con strada mediamente larga, con continui saliscendi, dossi, curvoni, allunghi e staccatone, delle vere “montagne russe” su terra con un fondo liscio e compatto. E’ caratterizzata dal famoso salto Poggio D’Arno che in tanti hanno visto nelle immagini del passato in quanto sono quasi venti anni che non viene percorsa.
Alpe di Poti per la sua completezza viene chiamata l’università dei rally su terra. Veloce, lento, stretto, largo, curve, tornanti, salita, discesa, c’è veramente di tutto in 12 km ed anche qui il famoso salto è un elemento caratterizzante ed il fondo è mediamente liscio e compatto, più morbido nella parte del bosco.
Cerbaiolo ha un andamento con diversi cambi di ritmo, mediamente in salita con molti tornanti e con un fondo piu morbido in generale. Ha una parte molto veloce a metà percorso in cui i piloti assaporano molto il piacere di guidare su terra. Lo scorso anno assomigliava più alla Svezia che ad una prova della Toscana, quest’anno speriamo nella clemenza del tempo. E’ la nostra prova di origine, qui si è svolta la prima volta la Ronde Valtiberina ed a questo tratto di strada siamo molto legati.
Non dimentichiamo la prova di Anghiari. E’ nuova, giovane, ma per deliberarla e disegnarla lo scorso anno l’abbiamo fatta visionare da 2 grandi ex del rallismo internazionale che ci sono venuti a darci un consiglio. Entrambi l’hanno considerata come bella e tosta e non banale e non a caso nonostante alcuni scettici, lo scorso anno è stata molto più selettiva di altre piesse.
Epic rally tribe da anni si fa portavoce della drammatica situazione dei rally su terra. Proprio negli scorsi giorni un gruppo di piloti del cirt ha firmato una lettera proposta contro la riforma del cirt (non citando però la gara aretina), voi come vedete questa poca attenzione da parte dei piani alti sula terra?
Secondo noi qualcosa sta cambiando. Il fatto che la nostra gara sia ad esempio la prima del nuovo campionato riservato alle Autostoriche che ACISPORT ha voluto creare su terra secondo noi è simbolo di un ritorno ad una maggiore attenzione verso le gare sterrate. Il nuovo Campionato mette insieme quanta della terra più bella ci sia in Italia quindi la direzione è quella giusta. La terra piace ancora, noi ci crediamo e continuiamo ad investirci. Crediamo che anche la Federazione, se ben consigliata dalla base (che deve essere ascoltata) possa arrivare ad un giusto equilibrio per la presenza degli sterrati all’interno dei campionati. Per la citazione…. I Piloti sanno cosa trovano ad Arezzo e dintorni, per ora va bene cosi e abbiamo il giusto entusiasmo per continuare a fare qualcosa di importante
in tanti sognano e vogliono (parlo di appassionati ) il ritorno di Arezzo nel cir oppure almeno nel cirt. La vostra posizione quale?
Noi siamo legatissimi ad Alberto Pirelli e a Raceday Rally Terra e vogliamo continuare a rimanere un punto fermo anche nelle prossime edizioni per chi come Loro per anni ci ha dato supporto, fiducia e possibilità di crescita. Le voci che circolano su una nostra entrata nel CIR e CIRT nel 2020 ci lusingano e fanno ovviamente piacere, ma l’importante per noi è concentrarci sull’edizione 2019, in cui dovremmo dimostrare di compiere un’ulteriore passo in avanti nella gestione di una gara che ormai inizia ad assumere contorni tecnici veramente unici.