Vedrete, ci mancherà…
Paolo Andreucci passa a seguire i giovani e non è poi tutta sta bella notizia...
Ho sempre pensato a questo giorno e me lo sono immaginato esattamente come è stato. Chi è dispiaciuto, chi saluta con giubilo la notizia, chi è arrabbiato, chi è sollevato e chi si sbraccia per poter dire “io ve lo avevo detto per primo che smetteva”.
Reazioni normali nel momento in cui un campione arriva a prendere la decisione che, rispetto alle proposte ricevute, la cosa migliore è farsi da parte ed abbandonare la vita quotidiana del pilota di rally. Una decisione non facile se ti chiami Paolo Andreucci e da oltre 30 anni non hai fatto altro che far scorrere un volante tra le tue mani.
Non ho idea di che cosa si possa provare al suo posto, non sono mai arrivato ad un addio professionale così importante, ma penso di poter descrivere senza troppi problemi il sentimento di chi con Paolo è cresciuto nella passione per i rally in Italia.
Mancherà a tutti, anche ai detrattori, e non ammetterlo è mentire a se stessi. Mancherà perché la sua presenza talvolta ingombrante è stata la certezza di tutti anche quando tirava una brutta aria nel CIR. Per primo è sempre passato Paolo ed ha fatto da metro di riferimento per anni ed era diventata la cosa più normale del mondo. Una costante, un appoggio sicuro che mancherà di certo anche a chi non ha mai digerito la sua posizione e la sua sete di stimoli mai sopita negli anni.
Chiunque al suo posto e con la sua mentalità avrebbe fatto lo stesso, avrebbe accettato mal volentieri il rischio di una posizione da comprimario quando senti ancora il fuoco di chi può stare ancora davanti a tutti. È normale, giusto e da campione quale è.
E allora non prendiamoci in giro, facendo quelli contenti per quel posto libero per qualche giovane (che poi, quale posto?) che ci costa la perdita, almeno parziale, del più forte pilota italiano di sempre. Da oggi il CIR conta uno spazio in più ed un enorme manico in meno ed è l’unico dato di fatto dell’intera vicenda.
E perde pure una bella persona per chi, come me, ha avuto il piacere di scambiarci più di qualche parola. Un uomo gentile, educato, non così avvezzo ai social e alla comunicazione moderna, a cui si è costruita attorno un’immagine odiosa e falsata, tipica del plurivincintore.
Certo Paolo per perdere non ha mai corso e forse è proprio questo il motivo che l’ha portato ad essere, ad oltre 50 anni, ancora il più forte di tutti. Un professionista sempre ma non lo spietato killer senza remore di cui si va spesso parlando. Ha avuto le possibilità di dare il massimo di se stesso costruendosi una carriera inviabile un chilometro dopo l’altro e fargliene una colpa sa decisamente di paradosso.
Mancherà, vedrete, e ce ne accorgeremo alla prima prova speciale del Ciocco quando il nostro cervello e il nostro cuore saranno pronti per il “trombettio” della Peugeot 208 bianca e blu che non arriverà e in bocca inizieremo ad assaggiare un malinconico sapore di nostalgia.
4 Comments
Marco
Sono commosso….non altre parole! Mi mancherà da morire!
Daniele
Non ho altre parole da aggiungere, personalmente mi mancheranno lui e la sua 208 inconfondibile, sperando prima o poi di poterlo veder transitare in qualche occasione
Viviano
Si mancherà e non poco… peccato davvero
Armando Lenzo
Le scelte della vita sono personali. Nessuno può criticare un altra persona; comunque l’assenza a pieno regime di Paolo e Anna nel rally lascia un vuoto. bravi per quello che avete fatto e per come ci avete fatto gioire, con il volante e le note in mano .