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Il mondo dei rally piange Beppe Donazzan

Ci ha lasciato il celebre scrittore veneto

Nel primo pomeriggio di ieri è arrivata una bruttissima notizia per tutti gli amanti dei rally, uno dei più grandi autori di libri sul nostro mondo, purtroppo ci ha lasciato. Stiamo parlando di Beppe Donazzan.

Donazzan, nasce a Pove del Grappa, paese alle porte di Bassano, l’8 marzo 1949. Da sempre appassionato di motori, dopo la maturità scientifica, ha iniziato l’attività come fotografo collaborando con l’agenzia Actualfoto di Bologna.

Nel 1971 avviene l’esordio giornalistico come inviato alla Bassano-Montegrappa per il mensile Il Pilota-Auto di Milano. Quindi le collaborazioni con le riviste Grand Prix e Motor di Roma, il settimanale Automotosport, Triveneto Motori e infine Autosprint. Nell’epoca della nascita delle prime TV private, conduce diversi programmi sportivi, e nell’ottobre del 1981 viene assunto preso Il Gazzettino Veneto. E’ nominato capo dei servizi sportivi del quotidiano del Nordest nel 1991, incarico che ricopre fino al marzo 2003 quando diventa caporedattore centrale. Come inviato speciale ha seguito le Olimpiadi invernali di Lillehammer (Norvegia) nel 1994, quelle estive di Atlanta (1996), Sydney (2000) e Atene (2004). Nella vela la Coppa America a San Diego (1992), al seguito de Il Moro di Venezia, e ad Auckland (2000) in Nuova Zelanda con Luna Rossa.

Ma il grande amore sono i motori: per oltre trent’anni ha seguito i Gran premi di Formula 1 e i rally del mondiale e del campionato italiano. Ha viaggiato molto in Africa raccontando le mitiche Parigi-Dakar, il raid dei Faraoni in Egitto e i Safari in Kenya.

Tanti i libri scritti dal Donazzan in carriera, ricordiamo “Nati sotto il segno dei rally”dedicato alle storie e personaggi del rally tricolore dal 1960 ad oggi e Tutti figli di San Martino. Storia di un rally diventato leggenda” bellissimo saggio sulla storica gara trentina. Ma non solo rally, impossibile non citare il libro “Senna Vive. Gli ultimi quattro giorni del più grande di tutti”un bellissimo romanzo incentrato sulla figura del campionissimo carioca.

La bandiera a scacchi venne abbassata alle 13.01 di giovedì 11 settembre 1964. Con il numero 1 erano partiti Cavallo – “”Tatituti” si NSU Prinz Sport”. Con il numero 82 l’equipaggio Cavallari – Munari, in gara con la Alfa Romeo Giulia Ti Super. All’arrivo 27 macchine su 61 partenti. La prima vittoria siglata nell’albo d’oro, appartiene ad Arnaldo Cavallari con al fianco Sandro Munari nelle vesti di navigatore.

Con questo piccolo estratto dal libro “Tutti figli di San Martino. Storia di un rally diventato leggenda”, vogliamo salutare Beppe e ringraziarlo per la grande eredità che ci ha lasciato. Buon viaggio Beppe, che la terra ti sia lieve.

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