WRC – Sèbastien Ogier: “Non mi considero migliore di KKK o Sainz, due anni e chiudo la carriera!”

Ci siamo, il Rallye Monte-Carlo è ormai alle porte e con esso parte la caccia a Sèb Ogier, campione del Mondo in carica e vincitore del titolo iridato delle ultime 6 stagioni. Il fenomeno di Gap si racconta in una bella intervista rilasciata al sito spagnolo AS:

Ciao Sèbastien, come è stato il tuo ritorno in casa Citroen?

La prima cosa che ho notato quando sono arrivato è stata la felicità nei volti di tutto il Team, il che mi dà tantissime motivazioni per continuare a vincere. La vettura ha un grandissimo potenziale, certo dobbiamo lavorare, ma siamo già sulla strada giusta. Voglio anche sottolineare che Esapekka è un ottimo compagno di squadra. Assieme possiamo fare molto bene e aiutare il Team in tutto.

Cosa è cambiato in Citroen in questi tuoi anni di assenza?

Beh sono passati otto anni. E’ molto difficile fare dei paragoni. Siamo tutti cambiati molto, io in primis. All’interno del Team, ci sono nuove persone, tutte molto preparate e motivate e tutto questo mi ha spinto al ritorno. Nell’area tecnica, qualche vecchio volto c’è ancora ed e stato bello riabbracciarli e lavorare con loro, mi hanno sempre voluto molto bene.

Chi è il tuo favorito in questo 2019?

Innanzitutto spero di esserci anche io tra questi, sarebbe brutto non poter partecipare per la vittoria finale. All’inizio stagione sono tutti potenziali rivali, poi sarà battaglia tra i soliti, ma occhio alle possibili sorprese.

Come vedi il ritorno di Sèbastien Loeb nel Mondiale?

Sarebbe stato fantastico averlo per l’intera stagione, ma sapere che correrà sei gare è già qualcosa di molto importante. Sarà qualcosa di fantastico per l’intero circus e per lo spettacolo. Abbiamo spesso lottato sul filo dei secondi, e credo che “combattere” contro di lui sia qualcosa di eccitante. Attenzione però, non sarà solo una battaglia sportiva tra noi due, tutti i ragazzi del WRC sono molto forti e veloci. Lui con solo sei gare in programma potrà scendere in prova con un approccio diverso, potrà essere da subito aggressivo rispetto a noi che ci giochiamo il Campionato.

Per quanto continuerai nel Mondiale WRC?

Ho già detto che questi due anni di contratto con Citroen saranno gli ultimi due nel mondo dei rally. Ho molte cose da fare nella vita, mi reputo molto fortunato, visto che ho realizzato tutti i miei sogni, ma adesso inizio a stancarmi. Voglio essere un buon padre, godermi il mio bimbo, portarlo a scuole e vederlo crescere. Di certo darò il massimo in queste due stagioni.

Correndo solo per due stagioni, però non batterai i record di Loeb?

I record non sono tutto. Poco cambia se finisci la carriera con otto o nove titoli. Al momento ne ho sei, ed è qualcosa di magnifico. Nonostante questi titoli, non mi sento superiore né a Carlos né a Juha Kankkunen. I tempi erano diversi e anche la circostanze, ma di certo inseguire titoli e record è una cosa che non mi interessa.

Quest’anno dovrete affrontare 14 round, pensi che ne possano aggiungere altri?

Non penso sia possibile aumentare di tanto il numero dei rally, soprattutto perché i costi delle squadre potrebbero esplodere. Per contenere i costi si potrebbero accorciare le gare, magari correndo solo il venerdì e il sabato, ma attenzione non bisogna tagliare il chilometraggio delle gare. Forse allora si potrebbe pensare ad aggiungere un’altra gara, ma mantenendo sempre le gare con storia e tradizione. Togliere quelle sarebbe lo sbaglio più grande.

Qual’è il rally che preferisci?

Onestamente è difficile dirlo. Qualche gara che prediligo di più c’è, ma onestamente mi trovo bene in tutti i round iridati. Non nego che il Monte-Carlo è una manifestazione speciale, si corre nelle strade di casa mia. Speriamo di poter bissare quanto di buono già fatto gli anni precedenti. Poi mi piace molto la Svezia per la neve, i mitici salti della Finlandia, il fango del Galles…