CIRT – A tu per tu con Alice De Marco
Interessante chiacchierata con la naviga trevigiana, che ci racconta gli aneddoti più interessanti della sua carriera
Proseguono i nostri incontri con i protagonisti del rallysmo Made in Italy. Oggi abbiamo incontrato Alice De Marco, navigatrice fresca vincitrice dettando le note a Mauro Trentin del Campionato Italiano Rally Terra.
Alice non ha bisogno di presentazioni, il suo curriculum parla da solo: tre titoli tricolori su terra tutti ottenuti con Mauro Trentin e ben tredici vittorie in carriera, tutte ottenute su sterrato ad eccezione della Ronde Dolomiti dove dettava le note ad Roberto Scopel su Renault Clio Williams nella stagione 2013.
Una carriera importante quella di Alice, che in questa bella chiacchierata ci ha raccontato come è nato l’equipaggio con Mauro e non solo…
Chi è Alice De Marco e da dove nasce la passione per i rally e il ruolo da co-equiper?
Vivo a Riese Pio X° in provincia di Treviso e mi definisco una ragazza molto semplice che ama lavorare.
Lavoro a 360° nel mondo dei motori. Gestisco una ditta assieme a Mauro Trentin e lavoro a contatto con i bambini in un team di go-kart. Faccio parte della Commissione Sportiva dell’ACI Treviso. La passione per i motori l’ho ereditata dal mio papà. Le uniche giustificazioni che mi facevano per saltare la scuola erano quelle per seguire le sue gare sia in Italia che all’estero. Anche se a 18 anni non volevo nemmeno prendere la patente perché avevo perso quatto cari amici in un incidente stradale. Un giorno mi è scattata una scintilla e ho chiesto a mio papà di poter provare a navigarlo in una gara e dopo aver insistito molto, perché lui non ne era convinto, nel 2004, abbiamo fatto il Rally di Montebelluna con la Clio Gruppo A. Da quel giorno non mi sono più fermata. Ho provato anche a guidare nel 2005 e nel 2006, ho vinto anche un Campionato Italiano di Formula Driver ma non provavo la stessa adrenalina di quando si è seduti nel sedile di destra quindi ho abbandonato il volante.
Torniamo indietro al 2010… Rally di Azzano! Prima vittoria in carriera che ricordi hai di quella gara?
E’ stata la prima gara con Mauro ed abbiamo subito fatto l’assoluta. Una bella esperienza direi anche se logicamente la pressione nei miei confronti era tanta. Era la gara di prova per un eventuale continuazione per la stagione 2011. La tensione era tanta, avevo paura di sbagliare e perdere l’opportunità che mi era stata data. Il sogno di correre con un pilota professionale.
Da anni corri e vinci molto con Mauro Trentin. Come è nato questo equipaggio?
Grazie ad un amico in comune sono stata contattata per un eventuale collaborazione con Mauro. Lui fino ad allora aveva sempre corso con Flavio Zanella, il Navigatore con la N maiuscola che lo ha fatto crescere e gli ha insegnato molto. Ad un certo punto però ha sentito l’esigenza di cambiare perché sentiva che gli mancava qualcosa, un amico anche fuori dall’abitacolo. Cercava una persona che nel momento delle difficoltà lo appoggiasse. Una persona sempre serena e con la voglia di dare in massimo e che non si abbattesse difronte a nessun ostacolo. Io non sapevo nemmeno chi fosse Mauro Trentin. Al contrario lui, nel mio piccolo mondo, mi aveva notato in due occasioni e ha visto in me una persona molto appassionata e con una grande grinta. Le nostre prime gare non sono andate come volevamo, forse non ero veramente all’altezza di quel ruolo e ci siamo poi persi di vista. Fino a che un giorno, con una scusa banale ci siamo ritrovati, mi disse che secondo lui ero la persona giusta, il navigatore adatto a lui. Ha voluto premiare la mia profonda passione per questo sport ed insieme abbiamo deciso di intraprendere un percorso di crescita. Abbiamo lavorato molto sulle note, sul tono di lettura e sul mio carattere ribelle. Ci siamo affidati ad uno psicologo dello sport che tutt’ora, anche se molto meno, ci segue. Posso solo ringraziare Mauro per aver creduto nelle mie potenzialità e Alessandro, il mio psicologo, perché senza di lui non sarei qui a rispondere alle Vs. domande.
Nel 2012 e 2015 arrivano con Mauro due titoli nel Trofeo Terra. Ci racconti quelle due stagioni?
Il Trofeo Rally Terra disputato nel 2012 resterà per sempre nel mio cuore. Ho avuto la possibilità di correre all’interno di una squadra ufficiale, la Racing Lions, ed ho imparato molto. La loro serietà e la loro professionalità ha fatto si che questo trofeo fosse nostro. Non scorderò mai la prima gara a Corleone dove siamo riusciti a vincere anche se abbiamo disputato l’ultima prova con il cambio rotto. Abbiamo fatto tutto il trasferimento in contatto con Fabrizio per calcolare se la prova era più da terza marcia o da seconda marcia. Quanti tratti veloci e quanti tratti lenti aveva fino a che un minuto prima dello start ci ha detto “Mettete la terza e andate”. E’ stata una vittoria sudata ma resa possibile solo per merito di tutta la squadra. Nel 2015 invece abbiamo partecipato al Trofeo con la Peugeot S2000 di Munaretto e ci siamo aggiudicati tutte le gare tranne il Costa Smeralda dove avevamo in pugno la vittoria ma causa un nostro errore abbiamo capottato a metà dell’ultima prova. La vittoria assoluta più strana è avvenuta nella seconda tappa del Rally Italia Sardegna dove, all’ultima prova di 42 km, circa a metà, abbiamo toccato una roccia con il cerchio posteriore sx, strappando il trapezio. La ruota andava avanti e indietro, a dx ed a sx. Ci abbiamo messo un km a capire come gestire la situazione e Mauro non ha mollato abbiamo fatto 20 km tutti di traverso ma siamo riusciti lo stesso a vincere la prova con 19.9 su Ricci. Finire la prova e cercare in tutti i modi di riuscire a sistemare il trapezio con corde e fascette che avevamo in auto è stata la cosa più bella. Questo ci ha permesso di portare a casa la vittoria assoluta.
Veniamo al 2018. Una stagione nata pochi giorni prima del Vermentino, conclusa con il titolo di campioni Cirt, che annata è stata? Alla fine sono arrivate due vittorie in stagione, al nido e l’ultima la più bella e importante al Tuscan contro avversari di altissimo livello, quanto è stato emozionante?
A questo Campionato non dovevamo nemmeno partecipare. E’ nato tutto all’improvviso. Il figlio di Mauro si è infortunato nei test a Siena la settimana prima della prima gara di Campionato Italiano ACI Karting. Non ha potuto così disputare il campionato. Nel frattempo abbiamo ricevuto la proposta di Marco Perniconi della Step Five Motorsport. Non eravamo così poi tanto convinti ma la moglie di Mauro ha insistito e siamo partiti. Partiti quando il Campionato era già iniziato. Avevamo detto di valutare gara per gara se valeva la pena continuare. Poi abbiamo visto che eravamo sempre lì a rosicchiare punti e alla fine le abbiamo fatte tutte e cinque. La vettura era nuova sia per il team che per noi. Abbiamo lavorato molto con i ragazzi per trovare il giusto set-up, è stato un lavoro di ragionamenti avvenuti telefonicamente con la squadra perché il budget per fare test era limitato. Sapevamo che a San Marino e all’Adriatico gli pneumatici Racing avrebbero fatto la differenza e consapevoli anche di non aver ancora un giusto set-up, abbiamo cercato sempre di portate a casa il massimo che si poteva ed acquisire punti importanti in ottica Campionato. Presentarci al Tuscan in tre distanziati uno dall’altro di pochi punti è stata una vera bellezza. Gestire la pressione e sapere di non poter sbagliare forse è uno dei nostri punti di forza. Non nascondo che abbiamo fatto la danza della pioggia per una settimana. Amiamo correre con le strade viscide. Psicologicamente siamo un equipaggio forte. Nei trasferimenti cerchiamo sempre di calcolare ogni minimo dettaglio sul tempo di percorrenza delle prove sia nostro che degli altri. Gestiamo quando serve ed attacchiamo quando serve. Questo Campionato è stato il più combattuto degli ultimi anni. Noi non abbiamo mollato, volevamo la vittoria e l’abbiamo ottenuta. Primi anche se non calcoliamo gli scarti e con una gara in meno quindi siamo ancor di più soddisfatti del lavoro.
Il 2019 porta una rivoluzione dei calendari Cirt con l’ingresso del Sardegna , come vedi questa scelta?
Se devo essere sincera concordo su l’aver messo il Rally Italia Sardegna in calendario solo se la gara viene disputata con quelli del mondiale e non in coda. Storie già vissute e di poco gusto.
Mi fa piacere per due motivi:
- Perché è una gara vera, una gara con km, prove lunghe e tanta strada. Purtroppo qui in Italia negli ultimi anni stiamo partecipando a Campionati Italiani, Campionati e non Rallyday, con prove da 4/5 km. Una cosa bruttissima da vedere, una cosa che non ha senso e che non aiuta i giovani che vogliono emergere.
- Perché abbiamo la possibilità di confrontarci con gli equipaggi del mondiale. Uno stimolo in più per dare il massimo.
So benissimo che, la partecipazione a questa gara, per molti è improponibile a livello di costi. Secondo me l’ACI a Roma dovrebbe pensare a qualche incentivo per gli equipaggi che vogliono partecipare ma soprattutto dovrebbe rivedere i costi delle tasse di iscrizione di ogni singola gara a i regolamenti dei Campionati. Non si può mettere in calendario 5 gare e dare la possibilità di scartarne 2.
Oltre Trentin, ti abbiamo visto dettare le note nel 2016 anche a Michele Tassone, in un annata molto sfortunata nel CIR…
Con Michele ho partecipato al CIR nel 2016 grazie alla collaborazione tra la PA Racing, Peugeot Italia e Pirelli. Non è stata una bellissima annata. Al Ciocco ci siamo ritirati per problemi meccanici in Gara 1 e abbiamo concluso quinti assoluti in Gara 2. Poi al Sanremo la brutta botta dello shakedown ha compromesso la ns. stagione. Psicologicamente Michele si è bloccato e non abbiamo più spinto nelle gare a seguire, complici anche altri ritiri per rotture. A mio parere è stato un passo troppo grande salire in una R5 e mettersi in gioco non avendo la possibilità di fare test. Per affrontare un campionato cosi importante, con una macchina impegnativa come la 208, bisogna che tutto sia studiato nei minimi dettagli, bisogna fare test e cucirsi la macchina. Bisogna spingere e nel nostro caso arrivare sempre perché il nostro obbiettivo era portare punti a Peugeot. Non è andata così e ci siamo persi totalmente di vista.
Progetti futuri e sogni nel cassetto?
Adesso andrò in ferie e mi occuperò del lavoro. Poi il sogno è quello di fare una gara del WRC con Mauro, magari in Finlandia oppure il Galles.