Luca Bottarelli ci racconta il suo 2018:”Correre nello JWRC è davvero bello, terra miglior palestra per un giovane”
Il giovane pilota bresciano ci ha parlato di questa sua fantastica stagione, che l'ha visto tra le altre cose debuttare nel combattuto JWRC
Ha solo 21anni, proviene da Brescia ed è uno dei talenti più promettenti del rallysmo italiano.
Luca Bottarelli ha passato questa stagione addirittura nel campo del Mondiale Rally, con la disputa dello Junior WRC supportato da Aci Team Italia e da Pirelli, il campionato più importante per i giovani a livello mondiale.
Non solo questa grande esperienza, però, ma anche qualche gara “spot” tra Fiesta R2T, Clio S1600 e 208 R2B, sentite cosa ci ha raccontato il giovanissimo lombardo.
Per te questo 2018 è stata una stagione importante, sia dal punto di vista dei programmi sportivi (JWRC) sia da quello di crescita come talento, cosa ci puoi dire in merito di questa annata?
Sicuramente correre nel mondiale rally è il sogno di tutti i giovani, quindi voglio ringraziare in primis Aci Team Italia e Pirelli per avermi dato questa importante possibilità, nelle figure del presidente Sticchi Damiani, Marco Ferrari, Marco Rogano, Terenzio Testoni e Daniele Settimo. Sicuramente partecipare a queste gare è molto formativo da tantissimi punti di vista, i più importanti credo siano la capacità di gestire gare così lunghe senza fare errori e l’importanza della stesura note.
Lì infatti si fanno veramente 2 passaggi a prova, quindi credo siano questi i 2 aspetti che più hanno caratterizzato la mia stagione, sia nel bene che nel male.
La mancanza di talenti italiani nelle posizioni più alte della massima serie rappresenta ancora meglio il concetto di “esterofilia” che vige tra tanti giovani e che non porta ad una sostanziale crescita internazionale ma solo ad un dispendio energetico e monetario senza raccogliere una carriera nel WRC piuttosto che nell’ERC: Che ne pensi?
Sicuramente non è facile emergere fino ad arrivare al WRC.
Un pilota credo che per arrivare a quei livelli debba essere completo in tutto, senza poter tralasciare nulla perché lì il livello è davvero altissimo.
Credo sia fondamentale la preparazione che c’è dietro fin da quando si è giovani, senza quella purtroppo la vedo dura poter arrivare a quei livelli, per far questo però ci vuole molto ma molto denaro ed avere la certezza della disposizione di almeno 3-4 stagioni sicure nell’ambito del WRC o dell’ERC.
Solo così credo che un giovane riesca a formarsi con i giusti tempi e senza troppe grandi pressioni, poi al terzo o quarto anno starà a lui saper far valere tutto ciò che ha fruttato in questo periodo.
Hai corso diverse gare sia con la Peugeot 208 R2B che con la Ford Fiesta R2T: Ci spieghi la differenza tra queste due vetture? Come ti sei trovato?
A mio parere sono entrambe due auto davvero belle, una aspirata e l’altra turbo, penso sia questa una delle principali differenze. Io credo che il livello di entrambe le auto sia alto, forse sulla 208, avendo più regolazioni, puoi adattarla molto più al tuo stile di guida. Però non posso dire quale sia la più veloce in quanto non le ho mai provate entrambi su uno stesso tratto di strada.
Nel 2019 ci sarà l’ingresso di molte Fiesta R2T nel CIR Junior, con la monogestione M-Sport, sarà bello vedere un confronto.
Fin dal secondo anno di corse hai puntato sulla serie Raceday Rally Terra: Quanto è importante avere esperienza su questo fondo per emergere in contesti internazionali?
L’esperienza su terra è fondamentale, se corri in campi internazionali il minimo che ti trovi è avere lo stesso numero di gare su asfalto che su terra, poi correndo nello JWRC ti trovi ben quattro appuntamenti su terra/neve, quindi credo che per un giovane partecipare a questa tipologia di gare con l’ambizione di correre all’estero sia la miglior palestra.
Quali sono state le difficoltà riscontrate nello Junior WRC?
Dal mio punto di vista sono stati proprio i due punti che ho elencato prima, sapere gestire la gara e la stesura note.
Quale sarà il tuo finale di stagione in questo 2018?
Per questo 2018 parteciperò ancora al Tuscan Rewind a bordo di una fiesta R2T di Rally Sport Evolution con al mio fianco Sofia D’Ambrosio cercando di fare ancora più esperienza su terra in vista del 2019, poi in programma ad oggi non c’è più nulla, speriamo solo si aggiunga dell’altro.
Nel 2019 vi ritroveremo al via dello Junior WRC?
La voglia di ripeterlo e sicuramente tanta, purtroppo io però non ho le possibilità di correre nello Junior in totale autonomia, quindi devo aspettare le scelte di Aci e Pirelli. Spero fortemente che grazie ai loro aiuti io riesca ad essere al via anche nel 2019.
Quali sono state le tue soddisfazioni maggiori in questa stagione?
La soddisfazione più grande è stata quando io e la mia scuderia New Turbomark abbiamo firmato il contratto per la disputa dello JWRC. Lì e stata la prima soddisfazione di un’annata indimenticabile per me, tralasciando alcune volte i risultati.
La più grande gioia però penso sia stata la vittoria della power stage al Tour de Corse, senza dimenticare che ho disputato ben due gare con la macchina dei miei sogni, la Renault Clio S1600.
Com’è nato il progetto ACI Team Italia – JWRC?
Sinceramente non lo so con precisione, ma credo che la scelta sia stata fatta perché al giorno d’oggi è il campionato più completo per un giovane.
Quali sono i tuoi “sogni” futuri? In fondo hai solo ventun’anni e sei uno dei talenti più promettenti del panorama nazionale.
Il mio sogno futuro è sicuramente quello di riuscire a ripetere lo JWRC nel 2019 con i colori di Aci Team Italia-Pirelli.
Colgo l’occasione di ringraziare voi per l’intervista e tutti coloro che mi hanno sempre seguito, in particolar modo la mia scuderia.