Quando il talento è più forte di qualsiasi altra cosa…
Molto spesso si usa evocare gesta eroiche del passato, dimenticandosi che c'è anche un presente
Quante volte, magari quando ci cantavano ancora la buonanotte, o quando avevamo la testa che sognava, e basta, di diventare qualcuno “da grande” ci è capitato di sentire la fatidica frase, magari pronunciata da genitori o nonni, “chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane”? Innumerevoli, direi…
E parlando del nostro mondo, spesso fatto da professionisti che però accostano all’ attività “sportiva” quella lavorativa, si evoca spesso, magari nella cena post-gara o dopo le premiazioni, la figura del “lunedì”? Si, perché dopo giorni di gara, di adrenalina pura, di lotta contro il cronometro, contro gli avversari, contro se stessi, si torna nella orbita “comune”, che spesso implica il ritorno al “lavoro”, alla normalità, ma con in testa ancora sensazioni, emozioni, ricordi…
E deve essere proprio successo questo a Giandomenico Basso, che dopo aver strabiliato tutti con il secondo posto al Rally di Roma Capitale, si è ritrovato catapultato in un nano secondo dentro la cucina della pizzeria di famiglia, la “Tennis” da Basso, a sfornare ancora pizze, pizze, ed ancora pizze, rotonde come delle Pirelli e gustose come un successo.
Ma non è stato come i lunedì normali, quelli che arrivano dopo la “domenica”, quella trascorsa in famiglia, riposandosi o a fare centinaia di altre cose, perché quando si corre non esistono giorni della settimana, ma solo il cronometro e quell’ altra cosa rotonda, non la pizza, ma il volante a calice.
Perché il giorno dopo aver fatto un’impresa, anche se stai pensando al tuo lavoro, non smetterai di pensare alle sensazioni del giorno prima, sia perché sei felice, sia perché sei assillato da persone, amici, fans, che ti fanno domande, quesiti, che ti acclamano…
Perché, in questo strano ma affascinante mondo, puoi arrivare a vincere due Campionati Europei, due Campionati Italiani, decine di gare assolute, e trovarti senza budget necessario, senza possibilità di continuare, senza possibilità di instaurare un programma stabile, dovendoti accontentare della giornata…
Ed arriva la possibilità, arriva la navigatrice svizzera Moira Lucca, e con lei tanti sponsor del Ticino che ti permettono di essere al via di un rally del Campionato Europeo, cosa fai, rifiuti?
Ma certo che no, anzi, accetti l’ ennesima sfida della tua carriera e ti ci tuffi dentro, nonostante un auto nuova (la Skoda Fabia R5 di Metior Sport), navigatrice nuova ed una gara che non perdona errori…
Alla fine si sa, però, che quando si è lì dentro, con le cinture allacciate, e le mani sul volante, i dubbi passano e volano via, e rimangono solo le certezze, la capacità, il talento: Non contano più budget, pubbliche relazioni, apparenza, lavoro, ci sono solo l’ auto, il cronometro, l’ interfono acceso e la strada.
Ricognizioni, Qualifying Stage, Shakedown, e poi via: la prova spettacolo è solo una formalità, ma fin da subito i tempi sono incredibili, nella PS2 fa segnare il quarto, poi il terzo, ancora il terzo, il quinto e, nel pomeriggio romano, due fantastici scratch che lo consolidano ancor più in seconda posizione assoluta.
Il distacco però dal primo, Alexsey Lukyanuk, dopo un altro buon sesto posto nella ultima speciale di giornata, è ancora di 14.8 secondi (dopo la PS5 era di ben 32), e le prove a disposizione nella giornata successiva sono solo sette, e si va a dormire…
Sveglia, colazione, rally, ma la PS9, la più lunga della giornata, quella dove puoi davvero infliggere il distacco, è annullata per circostanze assurde, ed anche se non demordi vincendo la PS10 e recuperando ancora sulla 11 (con la 12 che purtroppo viene annullata a causa dell’ uscita di Paolo Andreucci), 5.9 secondi sono ancora troppi da recuperare in un solo tratto cronometrato…
Allora usi la testa, come solo i campioni fanno, senza buttare tutto all’ aria, e portando a casa un inaspettato e strabiliante secondo posto, ritornando sul podio di una gara dell’ Europeo dopo cinque anni e mezzo…una mossa da fenomeno…da talento puro
Ecco, forse qualcosa che manca a molti giovani promettenti di oggi è proprio l’ istinto rapido di andare forte, ma davvero forte, da subito, senza trovare adorabili scuse o altro, cosa che riesce molto bene invece a giovani di altre nazioni (vedi Nordgren) che riescono a trovare subito il passo in qualsiasi condizione.
In ogni caso, il buon Giandomenico Basso, senza far pesare in modo alcuno quel ’73 sulla carta di identità, ha dimostrato un’altra volta di cosa è capace, ed è solo uno degli esempi di cosa, con politiche incredibilmente vergognose e scelte discutibili dall’ alto, l’ Italia dei rally è riuscita a non sfruttare totalmente nel corso di questi ultimi vent’anni.
Perché il talento spesso è elevatissimo, ma spesso purtroppo chi ha pane non ha denti….e chi ha denti non ha pane
2 Comments
Gabriele
Penso che Gian sia uno dei piloti più forti e che meriti molto di più per quello che ha fatto e dimostrato…. Sarebbe bello vederlo correre costantemente e penso che da fastidio a moto piloti a livello nazionale e internazionale… Forza Gian sono un suo vicino paesano…..
Ivano Caberlon
Grande Gian ho avuto la fortuna di lavorare per Lui e con il grande Inge Raffaele persone incredibili che avrebbero sicuramente meritato di più, se qualche anno fa non avessero chiuso i programmi, un abbraccio Ivano