Non è uno sport per tutti…
Facciamo insieme una riflessione sul nostro sport e su un argomento molto, molto discusso...
Quante volte si sente dire in giro “solo i milionari possono correre nei rally”, “ah questo va forte solo perché può permettersi di pagare i danni”, e cose simili? Davvero troppe, soprattutto ora che grazie ai social la voce in capitolo la possono avere davvero tutti…
1) La passione alla base di tutto
Qual è l’elemento primario nel nostro sport? Beh, sicuramente la passione per i rally, perché molte volte è essa a mandare avanti la “baracca”, nonostante qualcuno cerchi da molti fronti di ostacolarla…
Dei Piloti
Che senso avrebbe lanciarsi dentro delle gabbie di acciaio a velocità folli in mezzo a case, muri, paesi, colline, passi alpini? Ed il passare ore ed ore in officina a preparare il proprio “bolide” con tanto sacrificio e denaro?…ecco la risposta…oltre l’ adrenalina che fa la sua parte!
Dei Navigatori
Che senso avrebbe farsi lanciare dentro delle gabbie di acciaio a velocità folli in mezzo a case, muri, paesi, colline, passi alpini spesso senza chiedere una lira ma solo per l’ enorme gusto di farlo?…ecco la risposta!
Degli Organizzatori
Mesi e mesi per programmare un evento, richiedere i permessi, scovare i commissari disponibili, e tanto altro ancora….con spese enormi da sostenere…ed è soprattutto grazie alla loro passione che noi possiamo correre e divertirci in sicurezza
2) No Money no rally…only YouTube Rally….
Eh si, il nostro sport ha dei costi, spesso elevati, e se non si ha la “Moneta” bisogna andarla a cercare, e vale la regola…chi dorme non piglia pesci!
…bisogna cercare gli sponsor
Per trovare il budget necessario per correre a certi livelli è necessaria la presenza di aziende che sostengono la tua iniziativa, comunemente chiamati “sponsor”, e bisogna saperli trovare…ecco alcuni consigli che vi diamo in merito:
1) Creare una presentazione della propria iniziativa: Come prima cosa, è fondamentale avere ben chiaro cosa si vuole fare, e trascrivere tutto su una presentazione, magari PowerPoint, dove si spiega tutto del proprio progetto…
A PROPOSITO VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE QUESTO ARTICOLO: https://it.venngage.com/blog/esempi-presentazione-power-point/?msID=3af6fe11-6f1c-47a8-9e49-6352b936999e
2) Andare di persona dagli sponsor ed evitare “mail spamming”: Non perdete tempo a mandare a destra e a manca Email a fiumi e fiumi di aziende, non vi risponderanno mai…piuttosto chiamate di persona le aziende (iniziate magari con quelle locali), e chiedete un colloquio…
3) Non demoralizzarsi e continuare a cercare: Non bisogna perdere la pazienza ai primi rifiuti, ma continuare a cercare, perché chi cerca,..trova!
4) Rivolgersi ad un team per essere gestiti con tranquillità: Con la iscrizione ad un team, avrete dei vantaggi, come la copertura mediatica maggiorata, la possibilità di scaricare l’ IVA e soprattutto quella di fatturare le sponsorizzazioni, che aspettate?
Aspettatevi sempre di spendere di più delle attese
State attenti quando calcolate le spese per un rally: Spesso, tra viaggio, hotel e spese varie, sarete al di sopra di quello che pensavate di spendere prima della gara, quindi…preparatevi
Non rinnegate l’ assicurazione, fare danni è molto, molto semplice e pure molto caro
Quando avete la possibilità di pagare una franchigia cauzionale, anche se di 3-4000 euro, non esitate a farlo: Nella gara fare danni, anche se non si va forte, è molto facile e spesso le cifre sono molto più alte di quella che altrimenti avreste pagato con l’ assicurazione,occhio…
Meglio spendere qualcosa in più per una macchina preparata meglio, che fermarsi in mezzo alla PS!
Per i noleggi, non cercate di spendere a tutti i costi il meno possibile, perché a tirare troppo i costi di noleggio si rischia di prendere delle auto mal tenute e poco affidabili. Piuttosto spendete qualcosina in più e correte con team seri, non ve ne pentirete…
3) Il fattore Impegno ed i sacrifici
Anche se sembra, non è facile correre nel nostro sport, ed oltre al fattore economico ed al coraggio puro di guida ci sono molte altre cose che vanno considerate, tra le quali il tempo…
Stare via anche una settimana
Eh si, al di là dei classici RallyDay o dei Rally Ronde, ove spesso si arriva il venerdì mattina per concludere il tutto la domenica sera, già a partire da un buon rally nazionale ci può essere un dispendio temporale esoso, e tra ricognizioni, verifiche e gara vera e propria non è difficile dover arrivaer in loco lunedì/martedì per poi finire il tutto solo la domenica.
1) Per i “dipendenti”: Avere i giorni di ferie necessari non è facile, e spesso bisogna coprire il tutto con degli “straordinari”
2) Per gli Imprenditori: Molte volte star via anche 4-5 giorni quando si è al timone di una azienda diventa molto impegnativo, e la mole di lavoro al rientro è “infinita”
Tenersi fisicamente allenati
Nonostante non siano più gli estenuanti e lunghissimi rally dei tempi passati, è opportuno tenersi in forma perché una gara di rally, in pieno agosto, con casco e tuta, può essere anche molto dispendiosa dal punto di vista energetico, ed un calo di concentrazione può voler dire anche parecchi danni…
Non arrendersi mai
Davanti alle delusioni, alle sconfitte, ai tempi deludenti ed ai responsi negativi degli sponsor, non arrendetevi mai, e cercate sempre di superare voi stessi (nel caso della guida, MAI ESAGERARE TROPPO, perché i danni costano)…
4) Saper ascoltare le persone
Il navigatore
Il navigatore è una parte fondamentale di un equipaggio e della crescita di un pilota, oltre che della gara in sé ed alla grande responsabilità che ha se compie degli errori, quindi ascoltalo bene, in PS e fuori, o te ne pentirai…
I consigli dei più esperti
Non sottovalutate mai nessuno e cercate di apprendere il massimo possibile da tutti
Il direttore di gara ed il regolamento
Sappiate rispettare le direttive, si va al limite solo in prova speciale, e le varie bandiere, onde evitare spiacevoli episodi…
5) Le ricognizioni autorizzate sono di 2/3 passaggi
Fate attenzione, le strade sono aperte
State sempre con le antenne dritte, perché anche se in ricognizione le strade sono aperte e nell’ altro senso può sopraggiungere sempre qualcuno
La piaga italiana: Le ricognizioni abusive
Un grosso problema dei driver del nostro paese è la eccessiva abitudine alle ricognizioni “abusive”, ma, oltre spesso a rischiare di causare danni a cose e persone, soprattutto se siete giovani, non serve a niente: Se volete un giorno diventare qualcuno, dovete saper fare le note con 2, massimo 3, passaggi, perché all’ estero puniscono, eccome se puniscono…
6) Visto che insultate i “fermoni”, provate voi a guidare una WRC…
Anche se vedete che “vanno piano”, apprezzate il fatto cha abbiano deciso di mettersi in gioco, e di investire nell’ economia del nostro sport preferito, anche perché, guidare certe auto, non è uno scherzo, nemmeno andando piano.
7) I soldi non comprano i tempi…
Certo, magari chi ha budget illimitato, o quasi, può pensare molto meno all’ eventualità “franchigia”, però guidare al limite è un arte, per la quale ci vuole molto talento, e non è assolutamente facile, anzi…
8) Il rischio è sempre elevato…
Nonostante tutti gli eccellenti passi avanti in fatto di sicurezza di percorsi e vetture, l’ automobilismo sportivo purtroppo rimane sempre uno sport molto rischioso, e piloti e navigatori spesso salendo in macchina sanno che mettono in gioco la loro vita…
9) Il coraggio di andare all’ estero
Un altro problema italiano è quello della scarsità di piloti che si vogliono mettere in gioco al di fuori del nostro paese…
Provateci
Inutile stare per anni ed anni a girare sulle stesse strade in Italia, mettetevi in gioco, anche all’ estero, dove ci sono trofei davvero interessanti (quali il 208 Rallye Jeunes) che se vinti possono dare enormi possibilità future, non come certi trofei del belpaese…
…non è solo problema di budget
In molti si nascondono parlando di budget, è vero, spesso ce ne vuole, ma spesso è anche minore che correre in Italia, che comunque è importante, ma dopo un po’ di tempo per crescere bisogna cambiare…
In generale, dunque, fare i piloti non è cosa semplice, e non è per tutti, nonostante sui social spesso si leggano delle cose oscene.
Ricordatevi, davanti alla tastiera o davanti ad un volante con la tuta e le cinture a cinque punti, è diverso, mooolto diverso
1 Commento
Paolo
Ho corso alla fine degli anni 70 e inizio 80 con una modesta A 112 Abarth,poi con una Simca R2 con estremi sacrifici di tempo e di soldi, ma la passione guidava il tutto. Con il 1982,cambio regolamenti,da Gr 1,2,3,4 a N, A e B ho dovuto desistere. No riuscivo più ad avere un minimo budget per correre,e, li la passione non bastave. Complimenti per l’articolo