CIR, le pagelle del Rallye Elba 2018
Andreucci ancora senza sbavature, erroraccio Campedelli. Canzian esempio per i giovani
Terminato il quarto appuntamento ad appannaggio di Paolo Andreucci, il Cir entrerà ora nella zona calda grazie anche al ritorno sullo sterrato.
Ma prima di proiettarci sul Rally di San Marino, facciamo un ultimo flash su quanto successo durante il weekend all’Isola d’Elba con le consuete pagelle di fine gara.
Andreucci, voto 9. Nel corso della prima tappa attacca dove può e conserva dove deve, facendo sfogare chi lo precede. Nella seconda tappa passa al comando e da grande esperto qual’è amministra il vantaggio che gli consente di cogliere la terza vittoria stagionale consecutiva. LEONE RAMPANTE
Scandola, voto 8.5. Il veronese trova da subito un passo di gara veloce e costante, segno che il feeling con la nuova fornitura di pneumatici sta crescendo. Un secondo posto agguantato qui non può fare altro che dargli fiducia per il futuro, dove finalmente arriverà la terra tanto amica. ORA VIENE IL BELLO
Crugnola, voto 8,5. Il weekend del varesino è sicuramente a due facce: la prima un po’ meno fortunata a causa delle forature, la seconda molto grintosa che gli suggerisce di non mollare mai. Terzo gradino del podio agguantato all’ultima p.s. dove spinge come un forsennato e grazie anche alle sventure altrui. CUORE IMPAVIDO
Michelini, voto 7. Il veloce toscano conduce una gara regolare seppur senza alcun acuto degno di nota. Con grande esperienza decide di non prendersi alcun rischio in una gara complicata e dalle numerose insidie, una strategia azzeccata e che lo relega al quarto posto. CALCOLATORE
Testa, voto 5,5. Il ragazzo è ancora giovane, ma essendo un pilota ufficiale e con un passato nel wrc3 è lecito aspettarsi ben di più. Non dà mai l’idea di poter lottare per le posizioni di vertice e il feeling con la Fiesta tarda ad arrivare. Un quinto posto utile solo per il morale. WAKE UP
Scattolon, voto 8. Il ragazzone di PA Racing è stato una piacevole sorpresa, con una prestazione quasi perfetta e che stava per donargli un clamoroso podio. Purtroppo per lui incappa in una foratura nell’ultimo crono che gli nega tale gioia, ma in futuro i presupposti per la rivincita ci sono tutti. BRAVO GIACOMO
Panzani, voto 6. Capisce fin da subito di non aver il passo dei migliori, così non forza e macina kilometri utili per fare esperienza. Con l’arrivo della terra potrebbe levarsi qualche soddisfazione importante. INTELLIGENTE
Nucita, voto 7. Dopo la trionfale Targa Florio, arriva in terra toscana per dare seguito all’impresa. Autore di molti scratch, incappa pure lui in alcune pesanti forature, tanto da finire le sue fatiche addirittura fuori dalla top ten. SFORTUNA NERA
Campedelli, voto 4. Per tutto il venerdì è imprendibile, tanto da candidarsi come principale contendente per il bottino pieno. Poi l’erroraccio lungo la prima stage di sabato che lo costringe a un ritiro amarissimo. Dopo il crash in Sicilia, anche qui raccoglie uno zero in classifica che può rivelarsi davvero pesante. IN PUNIZIONE DIETRO LA LAVAGNA
Ferrarotti, voto 8. Per tutta la gara dà vita insieme a Canzian ad una lotta stupenda sul filo di lana tra le due ruote motrici. Abile nel rimanere sulla scia del più giovane, sferra l’attacco finale sull’ultima p.s. staccando un tempo mostruoso e di fatto aggiudicandosi il primo posto. VECCHIO VOLPONE
Canzian, voto 8,5. Non è certo facile digerire una vittoria sfuggita nell’ultimo crono ad appannaggio del tuo compagno di squadra e antagonista nel trofeo. Ma Riccardo con estrema umiltà ammette la bravura di quest’ultimo, presentandosi comunque all’arrivo col sorriso e senza la classica scusante pronta per giustificarsi. Il ragazzo va forte e un po’ di gare su terra per affinare la guida potrebbero collocarlo in realtà ancora più importanti. ESEMPIO DI SPORTIVITÀ
Cogni, voto 8. Con un papà competente e un fratello maggiore che sa accelerare, pure Giorgio non poteva essere da meno. Anche all’Elba fa la voce grossa e si porta a casa la vittoria nella Suzuki Cup, lasciando le briciole agli avversari. PIEDONE