Ilka Minor-Petrasko: un po’ di WRC al “10° Liburna Terra”
Intervista esclusiva con la co-driver austriaca protagonista nel WRC
E’ quasi passata inosservata, ma non poteva sfuggire ai nostri occhi l’illustre presenza di Ilka Minor-Petrasko al “10° Liburna Terra”, prima tappa del Campionato Italiano Rally Terra che si è svolta in Toscana e più precisamente a Volterra, la scorsa settimana (20-21 Aprile).
“Liburna Terra” che ha fatto il pieno di iscritti (oltre 100) ma anche di spettatori ed appassionati che da un anno aspettavano con ansia questo appuntamento.
Ad impreziosire ulteriormente questo primo appuntamento del CIRT , il tracciato della Prova Speciale “Ulignano” che ha ripercorso, in senso inverso, buona parte della tappa “Ulignano” appunto, che caratterizzava il “Sanremo” alla fine degli anni ‘80, quando era ancora “Rally d’Italia”, prova del Campionato del Mondo Rally.
La co-driver austriaca Ilka Minor ha preso parte alla competizione italiana in coppia con Johannes Keferböck a bordo di una Ford Fiesta R5, telaio ufficiale M-Sport (PX64 CVS, telaio n° 100) e noi abbiamo colto al volo l’occasione per intervistarla.
Per Ilka parlano i numeri ottenuti nel World Rally Championship: 125 presenze, con 8 podi e 25 “Special Stages” vinte. Nel 2016 anche una presenza nel WRC 2 al “Neste Rally Finland” al fianco di Henning Solberg (M-Sport World Rally Team) terminato in 12° posizione di classifica generale, 4° posizione finale WRC 2.
Tra i piloti con i quali Ilka ha collaborato spiccano certamente i nomi di Henning Solberg appunto, Evgeniy Novikov e Manfred Stohl.
Molti i risultati importanti ottenuti in carriera, tra i quali spiccano sicuramente il 2° posto ottenuto al fianco di Evgeniy Novikov al “Rally Italia Sardegna” sulla Ford Fiesta RS WRC del M-Sport Ford WRT (2012), nel 2011 il 3° posto al “Wales Rally GB” con Henning Solberg (Ford Fiesta RS WRC, Stobart M-Sport Ford RT), nel 2006 il 2° posto al “Wales Rally GB” con il connazionale Manfred Stohl (Peugeot 307 WRC, OMV Peugeot Norway) e sempre nello stesso anno tre 3° posti nel WRC sempre come co-driver di Stohl (“Propecia Rally New Zealand”, “Telstra Rally Australia” e “Corona Rally Mexico”). Il 2006 si chiuderà per l’equipaggio austriaco al 4° posto assoluto nella classifica generale del WRC. Nel 2005 i primi due podi nel WRC con il 2° posto al “Cyprus Rally” ed il 3° posto al “Telstra Rally Australia” come navigatrice di Manfred Stohl su Citroën Xsara WRC del “OMV World Rally Team”.
La carriera di Ilka come “co-driver” tuttavia non si limita esclusivamente al Campionato del Mondo Rally ma annovera anche numerose partecipazioni nazionali ed internazionali; coloro che fossero interessati ad approfondire questa incredibile carriera, li invito a consultare il sito personale di Ilka Minor: www.minor.at ma anche il dettagliatissimo sito www.ewrc-result.com che offre una visione completa della sua “vita agonistica” nei rally.
Ma veniamo alle domande che abbiamo sottoposto ad Ilka, in inglese e qui tradotte in italiano:
Ilka, visto la tua grandissima esperienza internazionale, specialmente nel World Rally Championship, ti chiedo cosa ne pensi del Campionato Italiano Rally Terra?
Sinceramente sono rimasta sorpresa dalla qualità delle “Prove Speciali” di questo appuntamento toscano del CIRT. Prove sicuramente stimolanti ed impegnative. Siete molto fortunati ad avere questo tipo di campionato. Per un pilota è fondamentale poter fare esperienza anche sullo sterrato e il vostro “Campionato Rally Terra” offre oltretutto la possibilità di confrontarsi con moltissimi equipaggi ed altrettante vetture di alto livello.
Mi hai anticipato con l’argomento che volevo affrontare nella seconda domanda ed esattamente ti chiedo un giudizio sul livello di competizione che hai trovato qui al “Liburna Terra”?
Sicuramente una gara dall’elevato contenuto tecnico sia degli equipaggi che delle vetture. Non è facile trovare un campionato nazionale con così tante vetture “R5”, con la gran parte degli equipaggi in grado di lottare per la vittoria finale. Qui anche le “due ruote motrici “ si sono dimostrate estremamente veloci.
Pensi che il tracciato delle “prove speciali” sia selettivo abbastanza per un campionato nazionale?
Come ho detto prima, sono rimasta sorpresa dalla qualità delle prove, insidiose e veloci dov’è molto semplice commettere errori. Le ho trovate difficili, assolutamente adatte ad un campionato nazionale.
Consiglieresti questa gara ad equipaggi che devono maturare esperienza sullo sterrato?
Si, assolutamente. Tanto è vero che credo che torneremo anche il prossimo anno per acquisire ancora maggiore confidenza nella guida su “terra”. Ci siamo iscritti infatti per consentire a Johannes (Keferböck, ndr) di percorrere un po’ di chilometri sullo sterrato, non avendoci mai guidato prima di ora. Chilometro dopo chilometro ha acquisito sempre maggiore esperienza e confidenza con la vettura, imparando moltissime cose che gli serviranno certamente per il “Schneebergland Rally” che si terrà in Austria a Giugno e che si svolge completamente su sterrato.
Per questa prima gara del CIRT abbiamo visto che la maggior parte delle vetture R5 è la Skoda Fabia R5. Pensi che la scelta ricada su questa vettura perché è la migliore per questo tipo di competizione?
Si esattamente, credo che la Skoda Fabia R5 sia assolutamente la migliore scelta possibile al momento, parlando di “R5” ovviamente. Per questo penso però che presto vedremo sviluppi anche sulle vetture degli altri costruttori.
Un ultima domanda, ti vedremo ancora a gareggiare in Italia? E nel WRC?
Per quanto riguarda altre gare in Italia per quest’anno, al momento non abbiamo niente di pianificato e per quanto concerne un rientro nel WRC magari qualcosa accadrà presto…
E noi non possiamo che augurare tutto il meglio a questa simpaticissima e preparatissima “co-driver”, nella speranza di vederla nuovamente su una vettura del Campionato del Mondo Rally, ma anche di poterla incontrare nuovamente in qualche competizione nazionale. Avere “presenze illustri” specialmente estere, all’interno delle nostre gare, dimostra che i nostri campionati nazionali hanno ormai raggiunto un ottimo standard di competizione, valorizzando ulteriormente il lavoro e l’impegno degli organizzatori che rendono possibile lo svolgimento di queste gare di valore assoluto.