Amarcord: Il duello Cerrato – Zanussi nel 1986, tra minigonne, chiodi e lacrime
Importante pagina di storia rallystica
Torniamo indietro coi ricordi. Siamo nel 1986, anno in cui accaddero eventi che cambiarono il corso della storia. Si passa dal tragico incidente nucleare alla centrale di Cernobyl avvenuto il 26 aprile, passando per la storica visita di papa Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma, fino ad uno storico summit avvenuto in Islanda tra Gorbacev e Roland Reagan.
In ambito sportivo fu un anno funesto per il mondo dei motori, sopratutto il mese di maggio. Si comincia col tragico incidente avvenuto al Tour de Corse che vede perire nel rogo della loro Lancia Delta S4 il pilota finlandese Henri Toivonen e il suo co-driver Sergio Cresto. Successivamente, sempre in Francia, durante dei test di F1 al circuito di Le Castellet, muore Elio De Angelis dopo un violento impatto sfociato in un incendio. Tra gli eventi da ricordare non possiamo non menzionare le vittorie di Boris Becker a Wimbledon, l’Argentina campione del Mondo di Calcio e la vittoria di Mike Tyson che, a soli 20 anni, è Campione del Mondo dei Pesi Massimi.
Torniamo all’argomento che amiamo di più, ovvero i rally. Negli anni ’80, in particolare nel triennio 1984 – 1986 sono stati anni esaltanti per il nostro mondo. Grandi performance del nostro marchio Lancia che dominava in campo nazionale e internazionale contrastando l’alto livello della concorrenza (Opel, Audi, Peugeot). Erano gli anni d’oro di Attilio Bettega e Henri Toivonen, entrati nei cuori di tutti gli appassionati. Anni di Dario Cerrato, Markku Alen e Miki Biasion. Insieme a loro, emergeva in sordina un 25enne friulano, Andrea Zanussi. In campo Italiano la stagione 1986 sarà tutta incentrata sul grande duello tra Dario Cerrato e quel ragazzone venuto dal Friuli.
I PROTAGONISTI
– Andrea Zanussi (9 gennaio 1961), inizia subito ad andare molto forte infatti, nella stagione 1982, il team Jolly Club lo volle fortemente nella sua rosa piloti. Il pordenonese, all’età di 21 anni, si mise alla guida prima della 131 Abarth e poi di una Lancia 037 Rally, dove sfiora un incredibile titolo Europeo. In quella stagione lo affiancava Arnaldo Bernacchini (papà di Giovanni) e vinsero sia il Rally Sol-Race in Spagna e quello in Bulgaria allo Sliven.
Le stagioni 1983 e 1984 furono anni di transizione, mentre nel 1985 il nome di Andrea tornò di prepotenza sulla bocca di molti addetti ai lavori grazie alla vittoria di Antibes e i podi in Catalunya, Madeira e Halkidiki (Grecia). Questi successi gli aprirono le porte di casa Peugeot Italia. Intorno a lui, la casa del Leone creò un team di primissimo ordine tra cui Claudio Berro come direttore sportivo e Mariolino Cavagnero e la sua Italtecnica come direzione tecnica.
-Dario Cerrato (28 settembre 1951). La sua carriera inizia nel 1973 con una 124 Spider al Rally della Lana. Successivamente sale su Opel GTE preparata da un grande dei rally, Virgilio Cornero. Alla note Dario poteva fare affidamento con l’amico di vecchia data “Geppi” Cerri. Il nome di Cerrato inizio a balzare in maniera prepotente nelle cronache quando con la piccola GTE chiuse al quinto posto il Rally 4 Regioni, da li in poi con Opel arrivano tanti ottimi risultati. Una prima svolta non propriamente positiva arrivo nel 1981, Dario stava per firmare con Opel, ma una chiamata di Cesare Fiorio, blocco il tutto, il richiamo del Mondiale era fortissimo, gli affidarono una 131 Abarth, ma i risultati non furono positivi: 11° al Monte-Carlo, 6° al 4 Regioni e 8° al Sanremo. Si ritrovo per il 1982 senza auto e senza un team, comprò una Opel Ascona 400 e riprese il suo cammino con affianco l’amico di sempre Geppi e in un secondo tempo rientro nel team Cornero, Virgilio era innamorato di questo ragazzone friulano, che nel 1983 lo ripaga con tanti podi e un successo al Piancavallo. Nel 1985 il passaggio con il Jolly Club dove con la 037 trionfo in Italia e Europa…. vittoria che lo proiettò in casa Lancia. Infatti per la stagione 1986 Claudio Bortoletto e Roberto Angiolini gli affidarono la Delta S4.
IL CAMPIONATO
Prima gara in calendario è il Rally 1000 Miglia, si parte subito con un bellissimo duello tra Zanussi, Cerrato e il padrone di casa ,Giacomo Bossini (Lancia 037 Rally). La svolta della gara avviene nel secondo giorno di prove quando sulla stage Sant’Eusebio, Zanussi colpisce un bidone danneggiando in maniera seria la ruota posteriore destra (storiche sono le foto che vedono ritratto Popi Amati sistemato sulla parte sinistra del cofano anteriore per tenere bilanciata la vettura). Alla fine la vittoria va a Cerrato, che precede Bossini e Montini. Zanussi chiude quarto.
Il secondo round si gioca nei durissimi sterrati della Gallura, dove va in scena il Rally Costa Smeralda. L’elenco partenti è degno di un Mondiale. Dopo oltre 40 prove speciali e 500 km cronometrati, la spunta un giovanotto finlandese, Henri Toivonen navigato da Sergio Cresto. Per la coppia è l’ultima vittoria di un’ esaltante carriera, che si interromperà per sempre alle 14.58 del 2 maggio, al Tour De Corse. Zanussi chiuse al secondo posto, mentre Cerrato completa il podio nella piazzetta di Porto Cervo.
Terzo round, si corre all’Isola D’Elba, su fondo misto terra-asfalto. Clima cupo e triste, visto la recente scomparsa di Henri e Sergio in Corsica. La vittoria va a Cerrato dopo una battaglia accesissima contro Tabaton (Delta S4 – Grifone). 3° sarà Zanussi mai vicino al duo di casa Lancia.
Quarto round del CIR: Rally della Lanterna. Gara strategica con validità 2. Zanussi diede una prova di forza pazzesca. 14 PS vinte su 14 in programma. Nella testa del Friulano e di Peugeot, scatta l’idea di aver le carte per poter vincere il titolo Italiano. Da lì in poi, la sfida con Cerrato divenne sempre più accesa e calda. La svolta arriva ad inizio estate in Sicilia.
La quinta tappa dell’Italiano, era una delle corse monumento, la mitica Targa Florio. Vinse Dario Cerrato con Zanussi che lo tallona al secondo posto. La vettura che il buon Andrea portava in gara era la “tisedici” senza l’evoluzione 2 ovvero quella ufficiale del Mondiale. In Sicilia per l’occasione arrivarono Jean Todt e Jean-Pierre Nicolas, che iniziarono a capire che per far vincere il titolo a Zanussi, doveva munirlo della vettura evoluzione “mondiale”.
Sesta tappa, Limone Piemontese: la vulcanica genialità di Mariolino Cavagnero (direttore tecnico di Zanussi), ebbe la folle idea di montare sulla T16 degli pneumatici a 16 pollici. Si gioca un “all-in” pazzesco. Michelin fornì le gomme ufficiali al pordenonese che, dopo una battaglia sul filo dei secondi, vince il rally precedendo proprio Cerrato di appena 37”.
La sfida era talmente emozionante che gli appassionati, gara dopo gara, affollavano sempre di più le speciali per vivere dal vivo questa intensa “battaglia”. I motori si scaldano ancora di più quando, direttamente da Velizy, arrivò la Peugeot 205 16 EVO2. In casa Lancia e Jolly Club ci fu uno stordimento generale e a Biella non ci fu gara. Zanussi dominò in lungo e in largo la gara chiudendo con oltre 8” di vantaggio su Cerrato che, nel disperato tentativo di ricucire il gap, capottò la sua S4 nella quale si staccò una ruota e arrivò al traguardo grazie a Geppi che fece addirittura da contrappeso.
Il circus si trasferisce al Piancavallo, a casa di Zanussi. Diluvia, ma il clima è caldissimo. Vince Zanussi con quasi cinque minuti sul pilota Lancia. La classifica si era rovesciata in sole due gare. I due piloti erano divisi da solo 10 punti e il Sanremo, ai tempi gara valevole per il Mondiale, li stava aspettando.
A Sanremo le due case schierarono entrambe i pezzi da 90. I francesi con Kankkunen e Saby affiancavano Zanussi. La Lancia si presentò con Markku Alen, Miki Biasion e Dario Cerrato. Gara tosta a Sanremo. Prima giornata disputata su fondo prima asfaltato e successivamente sterrato. Le Peugeot 205T16 dominano, Andrea Zanussi comanda la gara precedendo nell’ordine Saby, Biasion, Salonen e Cerrato.
Il day2, tutto su fondo sterrato, fu devastante per la Peugeot. Zanussi stacca una ruota perdendo minuti preziosi, mentre Salonen si ritira causa di un’uscita di strada. La classifica recitava KKK al comando, Biasion secondo, Cerrato al terzo posto. Quarto e quinto Alen e Zanussi.
Il terzo giorno si ritorna verso la Liguria. La classifica si fa corta…in testa c’era Miki Biasion, seguito da KKK a 11” e Cerrato a 54”. Alen e Zanussi restano ancora in gioco ad una notte dal termine. Prima dell’ultimo loop di prove Sanremo è vittima di un vero e proprio uragano: le Peugeot 205T16 venivano escluse con effetto immediato a causa delle bandelle, già state usate in precedenti gare, create per sfruttare al massimo l’effetto del suolo. Tutto questo era assolutamente vietato dai regolamenti. In Peugeot si giustificarono dicendo che erano solo protezioni per il serbatoio.
La casa del Leone presentò subito ricorso, ma la gara riparti senza la casa Francese. Fu quindi un duello rusticano tra gli alfieri Lancia. Cesare Fiorio, per motivi di scuderia relativi al risultato Mondiale, ordinò a Dario e Miki di lasciare il tempo ad Alen che vinse la gara e conquistò la leadership del WRC.
Tenetevi forte, il 18 dicembre 1986 il Tribunale della FIA accolse il ricorso Peugeot, cancellando il risultato del Sanremo.
Il CIR prosegue così con il Rally di Messina, vinto da Zanussi... il campionato si deciderà quindi al Valle D’Aosta.
Per supportare Zanussi, il team Peugeot schiera in supporto Bruno Saby. La gara è subito tiratissima. Quando mancano solo quattro prove al termine, Zanussi conduce con appena 16” su Cerrato. Nel corso della quart’ultima PS, le urla di Jean Francois Fauchille (navigatore di Saby) gelarono il sangue in casa Peugeot… la macchina di Andrea e Popi andava a fuoco. La mente tornò indietro alle 14.58 del 2 maggio in Corsica. Stavolta fortunatamente i due uscirono indenni dall’abitacolo della 205T16.
A fine gara Zanussi raccontò al team e alla stampa che l’anteriore sinistro della sua vettura era bucata, mentre su un pneumatico di Saby era stato trovato un chiodo a tre punte… le polemiche furono fortissime…
Intanto in casa Jolly Club e Lancia si festeggia il titolo di Cerrato e Geppi.
Ma in quel maledetto 1986 da festeggiare c’era veramente poco. La tragedia del Corsica era ancora nel cuore e nelle mente di tutti. Dall’anno successivo la storia dei rally cambierà radicalmente… Resta nella memoria di tutti quel duello incredibile tra Andrea e Dario. Una battaglia epica, da film, forse il più bello e intenso mai avvenuto nelle strade del nostro Campionato Italiano.