Intervista a Tiziano Meglioli: “La Subaru Impreza ha ancora molto da dire”
Abbiamo sentito ai nostri microfoni uno dei grandi Manager e Direttori Sportivi Rally Italiani.
É del 1971, ma con la grinta di un ventenne, oggi vi parliamo di Tiziano Meglioli, Team Manager e CEO di War Racing, che ci racconta la sua storia motoristica, vissuta da pilota, da direttore sportivo e persino da team manager, buona lettura!
Chi è Tiziano Meglioli?
Una persona normalissima che vive le proprie giornate di lavoro o tempo libero con semplicità e rispetto, valori che ritengo siano la base per rapportarsi con chiunque.
Come nasce la tua passione per i rally?
La mia passione nasce con il Rally dell’Appennino Reggiano, quando negli anni ’80 – ’90 si aspettava la notte per vedere passare le auto. All’epoca era molto vissuto anche localmente dove anche una piccola città come Reggio Emilia, aveva i suoi idoli per esempio Maioli e “Ragastas” con le Lancia 037.
Raccontaci la tua storia in questo sport.
Si potrebbe dividere in 2 capitoli: quella dettata dalla passione iniziando a correre in qualche gara e quella lavorativa che nasce nel 2004 grazie a Zelindo Melegari ed entrando a far parte di Movisport, grazie a lui ho imparato tanto, soprattutto quelle che sono le dinamiche del “management” e l’importanza che questo ha nella gestione dei piloti e le strategie che servono in questo campo.
Quali sono i piloti che hai cresciuto nella tua attività?
Cresciuto è una parola veramente grande… il mio punto di vista che ogni pilota, dal momento che partecipa ad una gara diventa un “professionista” ed ho lavorato con tanti “professionisti”, tra questi, ho avuto la fortuna di lavorare con Giandomenico Basso, Davide Medici, Rudy Michelini, Piergiorgio Deila.
Descrivi i rally in cinque parole.
Passione, tecnica, testa, adrenalina, squadra.
Quanto è secondo te importante un manager nei rally?
Penso che non solo il Manager sia importante, ma importante sono tutti componenti che poi, alla fine, creano il Rally.
Di certo il Manager, oltre ad avere una grande responsabilità delle proprie azioni, è il collante che deve infondere unità a tutto il gruppo di lavoro.
Descrivici i vari ruoli nei rally (dal direttore tecnico, sportivo etc.)
Premetto che ho enorme rispetto dei ruoli perché ognuno di noi forma un tassello indispensabile per creare una buona squadra.
Direttore Sportivo, Responsabile Tecnico, Meccanico, Elettronico, Addetto Stampa, sono ruoli che troviamo nei rally ma ogni Team ha una propria struttura ed una propria organizzazione operativa.
Perché secondo te non abbiamo rallysti Italiani su una Plus nel mondiale? Chi vedi tra i giovani più talentuosi?
Penso che manchi la meritocrazia in Italia. Giovani piloti che hanno il “piede” giusto ce ne sono ma il problema è sempre lo stesso, non gli viene offerta la possibilità di emergere. Nel panorama italiano i piloti cosiddetti “ufficiali” sono sempre gli stessi, anche quando più giovani hanno dimostrato di poter avanzare.
Onestamente penso che non abbiamo rallysti italiani su una Plus nel mondiale perché gli addetti che potrebbero patrocinare questo, pensano solo ed esclusivamente ad altro. Sicuramente Kalle Rovanpera!
Ora lavori in WAR Racing in qualità di Team Manager, come sta andando questa esperienza? Ci saranno delle novità a quanto pare nel vostro team nel 2018, che ne pensi?
Posso dire che non poteva iniziare meglio questa nuova esperienza, il 2017 ci ha visto protagonisti grazie ai risultati raggiunti da Alex Bruschetta e Marco Zortea, primi nel gruppo N CIRT e CIR nonché vincitori Trofeo Yokohama; grande soddisfazione per tutto il Team.
Per le novità vedremo, di certo con Stefano Guerra, fondatore e Team Principal della War Racing, abbiamo alcune idee e progetti che stiamo mettendo in atto…
Lavorate a stretto contatto con le Subaru Impreza, pensi che la categoria N4 abbia ancora molto da dare?
Oggigiorno i piloti che iniziano ad intraprendere la strada dei rally, vogliono immediatamente iniziare dal gradino più alto, utilizzando R5 piuttosto che WRC.
Credo invece che le nostre Subaru o meglio la categoria N4 possa ancora dare qualcosa, soprattutto a quei giovani piloti che vogliono dimostrare il proprio valore… basti pensare al nostro 2017…
Terra o asfalto?
Lavorativamente parlando terra o asfalto si equiparano… personalmente trovo più affascinanti le gare su terra!
Quali pensi siano i campionati più appetibili per un giovane pilota al momento? Non pensi che in Italia ci sia purtroppo troppo poco la mentalità di correre all’estero?
Ogni campionato o trofeo può essere appetibile per un giovane pilota, l’importante è avere determinazione per portarli a termine senza avere la frenesia e la fretta di sentirsi già pronto per le gare del “mondiale”.
Non è la mancanza di mentalità di correre all’estero, anzi…. è la mancanza di stimoli a correre in Italia! Troppe gare tra l’altro concomitanti, che non fanno altro che avere pochi iscritti ad ognuna di queste…
Grazie mille per la disponibilità, a presto!
Grazie a voi e grazie a Rallyssimo.it!