Scelte mondiali

Mancano due settimane al tanto atteso 25 gennaio, data di avvio ufficiale dell’edizione 2018 del Rallye Monte-Carlo giunto all’edizione numero 86. I team ufficiali e le varie line-up piloti sono pressoché definite e proviamo quindi ad analizzare in dettaglio le scelte e le strategie di attacco al World Rally Championship dei singoli team.

M-Sport Ford WRT

Il sostegno di Ford è una signora notizia. Palese è il desiderio di focalizzare tutte le proprie energie a supporto di Sebastien Ogier, a cui si è scelto di affiancare un pilota forte come Evans ma che ha soprattutto bisogno di mettere chilometri nel proprio bagaglio di esperienza, senza troppe pressioni. Seguendo questa logica è stato “meno difficile” digerire la partenza di un fuoriclasse come Tanak.

Le varie macchine che saranno fornite ai privati potrebbero creare qualche outsider occasionale ma senza intaccare la strategia che è chiara ed evidente: puntare tutto su Ogier per riconfermarlo campione e trascinare la squadra anche nel campionato costruttori.

Hyundai Shell Mobis WRT

Stessa strategia del 2017, sperando di migliorare dal punto di vista degli errori gratuiti e delle fragilità tecniche. Hyundai aggiunge in pianta stabile un altro “gallo” nel pollaio (Mikkelsen) e non è ben chiaro chi sia l’uomo su cui puntare per il mondiale 2018. Sicuramente Neuville ha qualcosa in più degli altri e nel team lo sanno ma si ha come l’impressione che si speri nel “fuori programma” che può essere portato da ognuna delle guide. Alleggerita al massimo la pressione su Paddon mentre per Sordo si tratta di un “declassamento” per compensare i limiti su asfalto del pilota kiwi.

Dall’esterno sembra ci sia confusione, sicuramente sanno dove vogliono andare a parare e molto dipende dagli errori gratuiti che hanno compromesso una stagione che poteva dare ben altri frutti.

Citroën Total Abu Dhabi WRT

Una polveriera. La decisione di far rientrare Loeb ha portato tanto entusiasmo nei tifosi ma ha anche creato qualche malumore interno. Meeke resta la freccia principale dell’arco della casa del double chevron ma in questi ultimi giorni proprio il pilota britannico si è tolto diversi sassolini dalle scarpe (sia sulla questione rientro di Loeb, sia sul famoso “stop forzato” in Polonia).

La strategia è rischiosa ma punta su un pilota che ha dimostrato sul campo di potersela giocare con gli altri protagonisti del mondiale. L’operazione Loeb riporta attenzione, fascino e riflettori ma potrebbe dare anche quel po’ di pressione inutile sul pilota principale. Per Breen invece prosegue il processo di crescita. La costanza ora c’è, il team ora chiede qualche scratch in più per cercare di portare punti pesanti in zona costruttori. Naturalmente molto dipenderà dalla macchina che aveva tanto bisogno di essere migliorata (a detta di chiunque l’abbia guidata nel 2017).

Japan Toyota Gazoo Racing WRT

Si tratta della stagione della maturità per la casa giapponese. La decisione di scommettere su Tanak dimostra l’ambizione e la voglia di crescere ancora di più. Il pilota estone è sicuramente in grado di vincere ma bisogna vedere a che punto è la Yaris che durante il 2017 si è persa nei momenti cruciali. Chiaramente un’altra guida così importante potrebbe stimolare o demotivare Latvala che nella sua carriera ha dimostrato di soffrire molto compagni di squadra troppo ingombranti. A Lappi viene chiesto solo di crescere con la velocità già dimostrata, aggiungendo chilometri su chilometri di esperienza.

Gli altri piloti (pensiamo a Bouffier, Suninen, ecc…) potranno dire la loro sicuramente in alcuni appuntamenti ma sarà difficile vederli con costanza a giocarsi gare e titoli.

E voi cosa ne pensate? Come vedete le stategie fin qui palesate dai vari team iscrittti al WRC? Ditecelo in un commento qui o sui social network.