Rainforest Challenge 2017, la tigre della Malesia è ancora l’idolo di casa Chang Chiew Shen
Dopo 26 speciali fra acqua e fango, la foresta pluviale ha assegnato il podio 2017 del Rainforest Challenge al Team Maxxis, l’equipaggio malese già vincitore della passata edizione. Ecco come si è svolta, sotto una pioggia battente, una delle dieci gare off-road più impegnative al mondo.
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Verricelli e ancore. Per affrontare i tracciati del Rainforest Challenge, ospitato dal 24 Novembre al 5 Dicembre nello stato malese di Pahang, i partecipanti hanno dovuto sfidare le leggi della natura con l’ausilio di qualche accessorio 4×4. E alla fine la storia si è ripetuta.
L’anno scorso un solo punto ha separato il vincitore assoluto dal secondo classificato; quest’anno il distacco è stato più ampio ma i protagonisti sempre gli stessi: Chang Chiew Shen, con il navigatore August Rambil, su proto Suzuki Jimny del Team Maxxis (Malesia) e Kulbak Roman/Pavel Kovalenko, i russi d’acciaio dell’equipaggio #104 alla guida di un altrettanto performante Suzuki. Un’edizione avvincente, fra le più difficili in assoluto della storia ventennale di questa competizione erede del Camel Trophy, come ha raccontato entusiasta Luis J.A. Wee, fondatore del circuito RFC:
Le prove speciali, la pioggia monsonica del nord-est e i fiumi in piena hanno messo a dura prova gli equipaggi di questo Rainforest che sono riusciti però a superare con grinta e caparbietà gli ostacoli messi in campo da Madre Natura. Dallo start iniziale all’uscita dalla famigerata Twilight Zone si sono fatti onore dimostrando di essere dei veri eroi. Qui, nella foresta pluviale della Malesia, fra boscaglie impenetrabili, guadi e fangaie, arrivano e gareggiano solo i più coraggiosi: già essere al via dell’evento significa far parte di quei temerari che hanno l’off-road nel dna.
33 i “competitors” nazionali e internazionali schierati ai nastri di partenza dell’evento che ha preso il via nei pressi del lago artificiale Titiwangsa, a Kuala Lumpur, con la cerimonia di apertura scandita dalle danze locali e dal tradizionale flag-off. Accanto ai volti noti di piloti e navigatori non sono mancate new entry dall’America meridionale: dall’Ecuador, Michael Ribadeneira, con il co-driver Pablo Contreras Mora, su proto Toyota LC, secondi classificati all’RFC Ecuador e, dalla Colombia, Jorge Humberto Sanchez con Ferney Chavarro Amado. E poi ancora le Filippine, rappresentate da ben 3 equipaggi di cui due alla guida di prototipi Land Rover Discovery: Hilario e Hirryan Mendiola, Johnny Sambo e Glen Buena e Karen Soliva Pagquil con Maila Manera Alivia, quest’ultime “ladies of steel” di questo RFC assieme a Nur Aina/Nurul Izzatie (Malaysia – Selangor) e Yeo Kwee con Vivian Chong (Team Blazers), ancora con i colori della Malesia. I partecipanti al RFC hanno ricevuto un caloroso benvenuto dalla capitale malese così come da Kuantan, affacciata sulle rive dell’omonimo fiume alla foce del mar Cinese Meridionale, e da Pekan, la città imperiale che ha accolto la cerimonia di premiazione dell’evento; una pacifica invasione di 4×4, supportata via terra e via aerea dalla Royal Malaysian Police e dalla Police Air Wing, che ha seguito in ogni trasferimento la carovana del Rainforest.
Le 8 SS del prologo, nella grande area allestita a Pantai Balok, non hanno deluso le aspettative degli appassionati presenti per assistere allo spettacolo a trazione integrale: a farla da padrone il Team #104 che ha conquistato il podio provvisorio di ben 4 prove speciali mentre il Team Maxxis 119 e l’equipaggio 117 (su Jeep CJ7) hanno fatto registrare 100 punti rispettivamente in 3 e 1 delle speciali. Il 26 Novembre il Rainforest ha puntato il gps in direzione di Sg Lambing dove le acque del fiume hanno visto lo svolgimento di alcune prove in notturna prima di essere scenario, nella giornata successiva, delle acrobazie integrali dei concorrenti impegnati nelle SS dalla 13 alle 18; la pioggia incessante della notte e della mattina ha reso difficoltosi persino gli spostamenti fra il campo base, sulle sponde del fiume ormai ingrossato dall’acqua piovana e non di rado visitato dagli elefanti per abbeverarsi, e le prove speciali. Qui la sfida con le forze della natura ha richiesto un grande sforzo nel superare ostacoli naturali e prove di abilità e avanzamento prima di ripartire per Jeram Buluh raggiunta dopo diversi chilometri di asfalto che hanno accompagnato verso i luoghi più selvaggi del territorio di Pahang, attraverso villaggi di case rurali.
Le 4 SS “Terminator” hanno nuovamente messo a dura prova gli equipaggi in gara che per procedere sul terreno argilloso della giungla malese hanno dovuto utilizzare, a più riprese, verricelli e ancore. A conquistare il miglior tempo sono stati ancora una volta il Team Maxxis, l’equipaggio malese/vietnamita #117 e i russi dei proto #105 e #103. Per tutti – piloti, media e organizzazione – uscire dalla foresta di Jeram Buluh è stato tutt’altro che semplice a causa del fango dovuto alle avverse condizioni meteo. Il 1° Dicembre il villaggio di Selancar ha dato il benvenuto ai concorrenti con una bella cerimonia alla presenza delle autorità locali e un gustoso rinfresco con i piatti della cucina malese, preludio delle verifiche tecniche ai prototipi da gara che il giorno successivo entreranno nella Twilight Zone di Hulu Pukin, ultima grande battaglia per conquistare il podio finale di questa avvincente sfida con se stessi e la natura. Per due giorni la fitta vegetazione di questa terra ha visto i partecipanti impegnarsi come non mai per attraversare fiumi ingrossati contro corrente, ponti in legno e fangaie interminabili. Quasi 25 i chilometri da affrontare con tiri di verricello, recuperi a prima vista impossibili e tanto fango: ogni squadra ha cercato di completare il percorso per aggiudicarsi i punti in palio. E chi è uscito indenne dalla Twilight Zone” ha meritato, risultato a parte, un posto d’onore nella storia del Rainforest Challenge.
Al traguardo delle 4 speciali della TZ, dove gli equipaggi si sono addentrati a gruppi di tre e dove il gioco di squadra è stato indispensabile per conquistare punti preziosi per la classifica finale, il Rainforest ha assegnato il podio 2017. Ai due volte campioni in carica del Team Maxxis è andato, per il terzo anno consecutivo, il gradino più alto del podio con 2486 punti davanti ai russi Kulbak Roman/Pavel Kovalenko, medaglia d’argento con 2383 punti. A completare la top five: Tan Eng Joo/Nguyen Duy Phuong su proto #117, i russi Sergei e Valerii Paniushkin (#107) e Valeriy Lyubarenko/Andrei Katkov, entrambi su Suzuki. Pekan, villaggio malese punteggiato di vecchie costruzioni in legno e case su palafitta, fra orti e palmeti, ha accolto il Rainforest con i suoi edifici coloniali, le botteghe e il colorato mercato del sabato. Qui, dove sorge anche la bianca moschea-museo nota come piccolo Taj Mahal, un “tour imperiale” organizzato grazie alla collaborazione fra autorità locali e l’associazione locale di promozione del territorio è stato cerimonia di chiusura di questa edizione 2017.
CLASSIFICA GENERALE (primi dieci)
- Chang Chiew Shen/August Rambil – Malaysia (Sabah)– Team Maxxis – 2486 pt
- Kulbak Roman/Pavel Kovalenko – Russia – 2383 pt
- Tan Eng Joo/Nguyen Duy Phuong – Malaysia/Vietnam – 2380 pt
- Sergei Paniushkin/Valerii Paniushkin – Russia (Sakhalin) – 2019 pt
- Valeriy Lyubarenko/Andrei Katkov – Russia – 1980 pt
- Mohd Rasyidi Azni Awang/Zameri Mat Saje – Malaysia (Pahang) – Team Sek Karaa – 1941 pt
- Hanipa Hamzah/ Mohd Hafizi Che Muhammad – Malaysia (Ranggok Terengganu) – 1868 pt
- Aleksandr Krutkin/Vsevolod Vorobev – Russia (Sakhalin) – 1834 pt
- Hilario T. Mendiola/Hirryan V. Mendiola – Philippines – 1687 pt
- Mohd Fadzil Ahmad/Mohd Hanafi Mohd Hassan – Malaysia (Pahang) – 1396 pt
Ulteriori info su: www.rainforest-challenge.com
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Sotto una galleria con le immagini di questa incredibile gara, dateci un occhio…
Testo Sonja Vietto Ramus, Foto S. Vietto Ramus e Pavel Mothejl