Alberto Battistolli racconta la sua prima stagione: “La 131 ha ancora grandi potenzialità”
Il pilota Vicentino, figlio del celebre Luigi Battistolli, ci parla della sua fantastica annata di debutto nei rally
Nato il 26 Luglio 1997, Alberto Battistolli è il terzogenito del grande campione ed indelebile icona del rallysmo Italiano Luigi “Lucky” Battistolli, Campione Italiano assoluto di un tempo e Campione Italiano ed Europeo oggi nell’ ambito delle auto storiche, ed il suo prodigioso figlio, che già grandi doti a livello di guida ha dimostrato di possedere durante le competizioni fino ad ora disputate, ha proprio fatto partire la sua carriera sgranchendo le gambe delle “vecchiette”, che tanto hanno ancora da regalare, soprattutto a livello di soddisfazione e piacere di guida.La sua prima gara in carriera l’ ha disputata nel 2016, al Rally Cremona Circuit con una Peugeot 106 A6, e fin da quel momento si è capita la strada che stava per intraprendere il giovane Vicentino, quella del Pilota.
Nonostante le sue prime apparizioni nel 2016 a Cremona ed al Revival Valpantena è stata questa annata 2017 la sua prima stagione completa, disputando tre gare del Campionato Italiano Rally Autostoriche, il Rallylegend, il Revival Valpantena, il Tuscan Rewind ed il MotorShow a bordo della Fiat 131 Abarth GR.4 presa in prestito dall’ amico Giulio Pedretti, sempre con ottimi risultati.
Dopo i problemi meccanici subiti dalla sua Abarth al Campagnolo, il Veneto si è subito preso la rivincita sulla sfortuna al Rally Elba Storico, concluso al 13° posto assoluto e 4° di Gruppo 3, ed al Rally Due Valli Storico, con un ottimo quarto posto assoluto ed un primo di gruppo 3, nonostante una 131 non sempre al top “come dovrebbe essere”.
In seguito per lui è stato tempo di emigrare in quel di San Marino, per disputare il RallyLegend, concluso al nono posto tra le Storiche ed al quinto di classe, regalando anche grande spettacolo ai presenti, con show da cineteca e traversi degni di quegli anni ’70 che non ci sono più.
La sua stagione si è conclusa con il consueto Revival Valpantena, dove essendo un Regolarità Sport conta molto di più lo show del tempo, e con la sua prima apparizione su terra, in Toscana, al Tuscan Rewind, ove si è classificato in sesta posizione assoluta e prima del gruppo 3.
Come “show” di fine anno invece in questo momento sta disputando il MotorShow di Bologna nella categoria “Trofeo Autostoriche 2RM”, dove dopo una notevole prestazione odierna, domani sarà in lizza per le posizioni che contano nella Semifinale, sempre a bordo della fida 131.
Ed è proprio la storica vettura Torinese che probabilmente verrà sostituita il prossimo anno, da un’ altra fantastica auto, che scopriremo a breve, con la quale il figliol prodigo spera ancor più di apprendere e divertirsi, in vista di un 2018 a tempo pieno tra storiche e qualche apparizione tra le vetture odierne, insomma, non ci resta che attendere!
Raccontaci questa tua prima stagione nei rally.
La mia prima“vera” stagione nel mondo dei rally si è realizzata in questo 2017, tutto è iniziato con la gara di casa (il Rally Campagnolo), a cui ho potuto prendere parte solamente grazie alla generosità di Giulio Pedretti, che mi ha concesso la sua Fiat 131 Abarth. Si è rivelata un’esperienza entusiasmante sotto tutti i punti di vista, che mi ha fatto realmente comprendere la natura, le difficoltà e le soddisfazioni di un bellissimo rally.
Tutte le esperienze successive, sono state per me una palestra ed un’opportunità per affinare il feeling con la vettura, con Luigi Cazzaro e con i diversi fondi stradali (anche se ahimè, non sono ancora riuscito a disputare una prova speciale sotto la pioggia).
Questa stagione inoltre si è rivelata un crescendo di soddisfazioni, entusiasmo e risultati, e credo che tutto ciò sia dovuto a tre fattori principali: in primis alla fantastica squadra che è la K-sport, un così chiamato “dream team”, che nonostante fossi alle mie prime imprese agonistiche mi hanno sostenuto ad ogni gara e hanno permesso così di divertirmi. In secondo luogo, ma non meno importante, il mio ringraziamento va a Luigi Cazzaro, quel “pazzo” che ha deciso di prendersi l’impegno di affiancarmi ad ogni gara: la sua esperienza e la sua dedizione nel farmi sempre sentire tranquillo, sono e saranno sempre fondamentali all’interno dell’abitacolo; per ultimi scelgo di ringraziare due persone che sono state altrettanto importanti quest’anno, la prima è mio padre, e la motivazione è che, è solamente grazie a lui che ho questa grande passione. La seconda è Rudy Dal Pozzo, mentore e pietra miliare del rallismo italiano, ma per me semplicemente “zio” Rudy, fondamentale Team Manager e grandissimo amico che mi ha sostenuto sin da i primi passi in questo ambiente, sempre in prima linea e inesauribile miniera di consigli.
Come ti sei trovato con la Fiat 131 Abarth, qual è stato il tuo rapporto con lei?
Vorrei riuscire ad essere più obbiettivo nel descrivere le grandi doti della 131, ma la mia scarsa, anzi direi inesistente esperienza con altre vetture, mi porta indubbiamente ad affermare che è un’auto molto divertente, con grande potenzialità che solo i piloti del passato hanno saputo sfruttare. Si è rivelata inizialmente difficile dal punto di vista fisico, ma molto maneggevole ed agile, contrariamente a come si potrebbe pensare, grazie ad un assetto che la rende stabile su qualsiasi fondo. Al giorno d’oggi è comunque una bellissima vettura, sempre più rara e sfortunatamente meno competitiva all’interno del proprio raggruppamento storico.
Come ti trovi nell’ ambito dei rally storici?
Personalmente mi sono affacciato nei rally storici per due motivi, il primo è la vicinanza con mio padre, ed il desiderio di guidare le vetture che lui aveva vittoriosamente condotto allora, ma con il principale obiettivo di divertirmi; il secondo è legato all’ambiente unico che ho avuto il piacere di frequentare in questi anni, in cui ho potuto conoscere persone meravigliose, dove l’amicizia regna al di sopra di qualsiasi classifica. Inoltre, data la precedenza dei miei studi rispetto allo sport, correre nello storico mi consente di divertirmi senza rubare troppo tempo all’università. Il panorama moderno rimane comunque, per un giovane come me, un mondo affascinante in cui magari un giorno desidererò provare a misurarmi.
Il mio 2018 è attualmente un calendario vuoto, spero di poter essere di nuovo al via del Campionato Italiano Rally Autostoriche con Luigi, anche se attualmente la scelta è tra andarci a piedi o in tandem… Scherzi a parte, tuta e casco sono già in valigia!
Alberto.