Sul Monza Show, le “solite” storie e la possibilità di scegliere
Mi ero ripromesso di non caderci, di non lasciarmi coinvolgere dal solito bailamme sulla questione e invece eccomi qua, di domenica mattina, a riprovare a far passare un concetto che probabilmente non passerà mai. Ma come responsabile del progetto Rallyssimo ci tengo a chiarire la nostra posizione su sto tema sempre più spinoso anno dopo anno.
Sono i giorni del Rally Monza Show e, puntuale come i primi panettoni, arriva la spaccatura tra chi si esalta e chi si indigna nel buon nome dei rally puri. Come Rallyssimo ci ritroviamo in un territorio impervio, divisi tra il piacere di condividere qualche contenuto per chi ci tiene e il timore di urtare qualcuno che disapprova.
Tecnicamente trattiamo la gara come qualunque altra gara. Categoria “Altri Rally”, aggiornamento obbligatorio a fine gara e risultati parziali solo se c’è tempo, modo e qualcuno disponibile a impegnare un po’ del proprio weekend per alimentare la passione altrui. E tutto scorre come al solito ma con un pizzico costante di timore.
Qualche appassionato (magari occasionale, poco importa) ci condivide con entusiasmo qualche foto con Mikkelsen e Neuville e neanche vorremmo avere il dubbio se esaltare la soddisfazione con un post su Instagram. E invece siamo sempre ad un bivio, per una settimana e su ogni contenuto.
Non capisco, davvero non ce la faccio.
Non voglio entrare nel merito di cosa rappresenti un evento come Monza dal punto di vista economico, finendo a parlare di sponsor, budget e tutti argomenti che non possiamo conoscere con la giusta profondità per argomentare. Non entro neppure nel merito di argomenti come visibilità per uno sport sconosciuto ai più, finirei a dire le solite quattro cose che finirebbero confrontate con qualche appuntamento del WRC.
Voglio provare ad entrare nel merito di un aspetto secondo me focale: l’aspetto sportivo. Trattandosi di un evento nel quale partecipano macchine è abbastanza normale che ci siano cronometri che prendono tempi e stabiliscano una classifica. Ci piace che ci sia anche in quei sabati sera dove non sappiamo cosa fare e finiamo in qualche pista di kart coi nostri amici. Per chi partecipa è motivo di competizione ed aggiunge pepe, per chi guarda tutto dovrebbe essere tranne che motivo di giudizio. Chiunque conosca bene questo sport sa bene come funziona e neanche dovrebbe porsi il problema davanti a tante situazioni, macchine e categorie diverse mescolate tra di loro nel nome della festa.
Secondo voi Mikkelsen, Neuville o Breen sono così preoccupati di non comandare la classifica alla fine del sabato? Ogier starà rischiando il posto visto che una macchina gialla si trova davanti a tutti nonostante il suo pilota corra una volta all’anno? Alla fine di questa kermesse verranno assegnati punti che potranno decidere le sorti di qualche campionato?
Niente di tutto ciò.
Di fatto è un ritrovo tra persone che hanno voglia di trovarsi (spinti chiaramente da sponsor che hanno tutto l’interesse a partecipare a questo ritrovo) nel buon nome di uno sport che dovrebbero conoscere in molti di più (e a cui “prestano” la visibilità). Dal punto di vista del pubblico, così come ogni gara, c’è la possibilità di scelta: mi piace – ci vado, non mi piace – non ci vado. Mi interessa – ne parlo, non mi interessa – lo ignoro.
Di certo in passato ci sono stati errori, sono stati passati messaggi sbagliati o si è cercato di mitizzare all’estremo qualcuno per cercare di offrire luce riflessa di cui si poteva fare tranquillamente a meno. Ma, dal mio modesto punto di vista, sarebbe il caso di provare a farsela passare perché in sto appuntamento tradizionale con la polemica non ci guadagna niente nessuno.
Prendersela a male, volendo disturbare per un attimo un altro sport, è come arrabbiarsi perché fanno l’amichevole Italia – Nazionale Cantanti e prendere seriamente il risultato e il fatto che Morandi ha appena segnato a Buffon.
Ps. Al Monza sta andando in scena la bellissima storia di Rachele Somaschini che porta in strada un messaggio stupendo e più importante di qualsiasi flangia. Qui la possibilità di fare la vostra offerta per sostenere la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus.
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