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Botta e risposta di Simone Campedelli in vista del rally di Roma Capitale

Il Rally di Roma Capitale in programma da oggi e valido oltre che per il Tricolore anche per il campionato Europeo, vede Simone Campedelli pronto per recitare ancora una volta un ruolo da protagonista. Ecco quali sono i pensieri, le opinioni e le aspirazioni della Pantera Alata di Orange1 Racing, non solo sulla gara capitolina ma su tutta la stagione, per come s’è dipanata sino a questo momento.[the_ad id=”8964″]

In vista di questo cruciale e importante evento per il romagnolo, la sua squadra corse gli ha fatto 10 domande sulla stagione. Ecco le 10 risposte di Simone Campedelli: 

1) Secondo in campionato, con 15,5 punti in meno rispetto a Paolo Andreucci e 1 in più di Scandola a due gare al termine: quante possibilità di titolo ha Campedelli?

Sono in ballo ancora tanti punti, 18 per Roma e 27 per Verona, e tutto può ancora succedere. Non solo: ho già due scarti e quindi con il mio pallottoliere non devo più sottrarre nulla!.

2) Quante possibilità di vittoria in percentuale?

Per me siamo al 50 a 50 per cento tutti e tre, io Andreucci e Scandola.

3) Qual è il vero rivale nella lotta per il titolo? Andreucci o Scandola?

Sono entrambi molto forti. A livello di campionato Andreucci è sempre l’uomo da battere, il riferimento per tutti. Non a caso ne ha vinti 9 di titoli! Lui è l’esempio per tutti nella gestione di un campionato. Però, non dimentichiamo mai che io corro con un team privato. Bellissimo, super professionale, ma che se la sta giocando contro due squadre a tutti gli effetti emanazioni ufficiali di un Costruttore-importatore. Con risorse e potenzialità economiche e possibilità di effettuare test completamente diverse dalle nostre.

4) Ora c’è Roma, dove tu l’anno scorso hai fatto la peggior gara della stagione e dove Scandola ha vinto: quali sono le tue riflessioni?

Roma di quest’anno mi piace. E’ una gara lunga e a me le gare lunghe si addicono. Sono quelle che prediligo. Inoltre, abbiamo capito quali erano i motivi tecnici che lo scorso anno hanno rallentato la Fiesta a Gpl della Brc ed è una parentesi che si è aperta e si è chiusa. E alla chiusura abbiamo tutte le spiegazioni di cosa è successo e perché. Quindi, non mi pongo problemi sul 2016. La gara, ripeto, mi piace. E’ difficile, con prove lunghe, dove c’è tanto da guidare. La tipologia e il tipo di asfalto restano quelli di dodici mesi fa e, ripeto, mi vanno a genio.

5) Recriminazioni, ritiro per uscita di San Marino a parte?

Sanremo. Ero in testa al campionato: dovevo gestire, non uscire di strada! A mente fredda: avrei potuto accontentarmi del secondo posto nella prima tappa, invece di attaccare per cercare di far mio anche il successo parziale. Dovevo puntare alla vittoria finale e basta. Potevo attendere di venire fuori nella seconda tappa, con un po’ più di pazienza. Anche perché io non avevo fatto neanche un metro di test prima della gara.

6) Questa cosa dei test pre-event ricorre spesso nei tuoi ragionamenti: quanto sono importanti? E perché?

Nell’approccio alla gara, in una scala da 1 a 10, contano per lo 0,5, che non è poco. E’, anche, un aspetto mentale. Che sto cercando di costruirmi, in modo da non farci troppo caso. Per fortuna la Michelin mi ha permesso di poter effettuare una bella sessione di prove in Liguria la scorsa settimana e questa sarà molto utile sia per Roma che per Verona.

7) Cosa ti manca per diventare Andreucci? Vent’anni d’età, nove titoli?

Innanzitutto, questo è il mio primo anno full time nel Tricolore con una 4 ruote motrici al top. E ci stiamo comunque giocando il campionato. Quindi dico: mi manca la sua esperienza! Non credo mi manchi la velocità. Devo solo cercare di aver pazienza.

8) Come pensi di giocartela nelle due gare che rimangono?

Non credo che ci sarà molto spazio per la tattica! Bisogna, semplicemente – si fa per dire – cercare di mettere le ruote davanti. Non c’è scampo.

9) E per il prossimo anno? Ci stai già pensando?

Certo. Devo migliorare la mia posizione di pilota, voglio cercare di avere più tempo per stare in macchina e materiale ancora migliore per giocarmela in campionato. E’ quello che stiamo facendo. Ben sapendo che i risultati generano questo stato di cose. Il percorso è già avviato.

10) Il tuo sogno nel cassetto?

Poter continuare a fare il pilota professionista e vincere, qualsiasi sia il campionato che farò. Poi, in realtà, il vero sogno nel cassetto in parte l’ho già realizzato: volevo fare il pilota professionista e ora lo sono.

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