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Quattro chiacchere con Eddie Sciessere: “I rally, la mia vita”

Nel 1985,a Lusiana, nasceva Eddie Sciessere, pilota molto forte su tutti i fondi e con tutte le tipologie di auto, dalle N2, passando per N4 e S1600, fino alle più evolute WRC, con le quali ha ottenuto grandi risultati, per ultimo in ordine cronologico uno stratosferico secondo posto al Rally San Martino di Castrozza 2017 a bordo della per lui inedita Citroen DS3 WRC.

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1. Chi è Eddie Sciessere?

Diciamo che forse non so nemmeno io chi sono, perché da una parte vorrei correre di più ed essere un pilota vero e proprio, ma dall’altra mi tocca portare avanti il mio lavoro e dover accontentarmi di qualche gara all’ anno.

2. Da dove nasce la tua passione per i rally?

Diciamo che non ho avuto un qualcuno in particolare che me l’ha trasmessa, diciamo che quando avevo circa 10 anni mi sono appassionato al trofeo Endas neve ghiaccio, che facevano vicino a casa mia, e ho cercato da quando avevo 15 anni di convincere l’ organizzatore a farmi correre (nonostante io sia figlio di un muratore ed una impiegata), lui ha accettato e da lì è partito tutto, ovviamente appena fatta la patente a 18 anni ho incominciato a correre nei rally…

3. Una strada ricca di successi, ci puoi illustrare il tuo palmarès? Qual è stato il migliore momento della tua carriera? E il peggiore?

Diciamo che forse non sono mai riuscito a correre quanto (e in certi casi come) avrei voluto, comunque negli anni sono riuscito a correre un buon numero di gare con varie vittorie, il tutto riassunto qui  http://www.eddiesciessere.com/palmares/.
Il migliore momento della carriera forse è stato quando qualche anno fa ho iniziato a fare tempi ottimi e a stare davanti a gente che aveva molta più esperienza ed era più forte di me ed il peggiore è stato quando non per causa mia non ho potuto fare quello che potevo…

4. Quali rally preferisci di quelli che hai disputato nella tua carriera? Quale auto ti è più rimasta nel cuore?

Di rally belli che ho corso ce ne sono stati davvero tanti, su terra mi è rimasto nel cuore soprattutto il Rally Liburna, con prove davvero favolose e su asfalto diciamo Bassano, Rally San Martino di Castrozza ed il Taro.

5. Hai corso con Xsara, C4 e ora Ds3 WRC, ben 15 anni di evoluzione. Quali cambiamenti si notano sulla guida delle varie auto? E sul setup?

La Xsara WRC la potrei definire una vettura semplice da guidare, con la quale anche uno con poca esperienza si potrebbe divertire e staccare diversi tempi, soprattutto grazie all’ Elettronica, ad esempio è dotata di ben 3 differenziali elettronici.
La C4 invece è una vettura concepita soprattutto per il “veloce”, che sul lento è un po’ goffa ma che ti permette molto quando le curve si aprono e che comunque ti lascia sbagliare di “più” rispetto alla DS3.
La DS3 è diversa dalle altre, a partire dal fatto che abbia un motore 1.6, e che sia molto più piccola.
Se nelle ripartenze strette si sente un po’ la differenza rispetto a Xsara e C4 è nelle curve che trova il suo terreno ideale, con un’ assetto spettacolare ed una grande agilità, anche se rimane una auto molto più fisica e difficile da guidare.

6. Abbiamo visto una tua ottima prestazione al recente Rally di San Martino di Castrozza, concluso al secondo posto assoluto, al debutto con la DS3 WRC, cosa ci puoi dire a riguardo?

Una gara molto difficile, a causa anche delle condizioni meteo avverse, al debutto con la DS3 WRC.
Se sull’ asciutto probabilmente mi sarei potuto giocare la vittoria, con le condizioni che ci sono state, con condizioni che rispetto ai nostri avversari erano molto sfavorevoli (ad esempio in Val Malene 1 noi abbiamo preso ben 12 Km di acqua mentre quelli che sono partiti per primi ne hanno preso forse 2), con la poca conoscenza di auto e gomme, e con una errata scelta di gomme per il secondo giro, abbiamo cercato solo di fare del nostro meglio, anche se si può migliorare davvero tanto (purtroppo rimpiango il fatto di correre davvero poco rispetto ai nostri avversari della gara).

7. Nei rally hai corso svariate gare, su terra ed asfalto, quali delle due superfici prediligi?

Beh la mia indole sicuramente sarebbe quella “terraiola”,  e anche se ultimamente sto correndo soprattutto su asfalto fin dall’ inizio ho prediletto la terra.

7. Ti rivedremo sulla terra?

Sicuramente a breve mi rivedrete anche sullo sterrato!

8. Descrivi i “rally” in cinque parole

Diciamo che descriverlo in cinque parole sarebbe forse troppo poco, visto che ritengo i rally la mia vita, la mia prima ispirazione e il mio modo di esprimermi.

10. Secondo te qual è la causa dell’ assenza degli italiani nel WRC sulle “Plus”? Chi vedi tra i giovani più promettenti del panorama Rallystico Italiano oltre a te?

Diciamo che fino a quando quelli che meritano davvero non vengono portati avanti da una federazione seria, sarà difficile vedere Italiani ai primi posti del Mondiale.
Il problema sicuramente non è il talento dei giovani Rallysti del nostro paese, visto che abbiamo e abbiamo avuto parecchi potenziali fenomeni lasciandoli poi a loro stessi nel momento che contava.

11. Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Per scaramanzia diciamo che non voglio ancora svelare il tutto, ma stiamo cercando di portare avanti un progetto davvero ambizioso, fuori dai confini del Belpaese

12. Grazie mille per la disponibilità, a presto!

Grazie a voi, alla prossima!

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