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La scuola finnica dei rally è tornata?

Il Rally di Finlandia ha celebrato i piloti di casa e ora il vento pare cambiato

C’è stato un momento esatto, durante la giornata di sabato, in cui la mente è tornata ai “rally che furono”. Quei rally dove c’erano i piloti finlandesi (o comunque nordici) da una parte e il resto d’Europa dall’altra. Due scuole tanto diverse quanto efficaci che oggi sembrano essere ritornate di moda.

La prova è la numero 10 Lankamaa e al termine la classifica è così: Lappi, Latvala (+0.3), Suninen (+14.7), Hanninen (+24.9). Tre Toyota e una Ford per tre piloti di casa che iniziano una lotta senza esclusione di colpi sulle velocissime prove.

Storie diverse tra loro che raccontano le capacità di rinnovarsi di un paese in cui i rally sono sport nazionale. Uomini che potrebbero delineare in modo netto il futuro del WRC per i prossimi anni.

Il trio Toyota e il sistema tutto finlandese

Un uomo di fiducia a fare il lavoro sporco, un big dal passo superiore agli altri per togliere altri secondi dai big e la crescita di una stellina di grande prospettiva. Parlando tutti rigorosamente la stessa lingua (anche se la casa è più asiatica che mai). Makinen pare aver ricreato quel team Mitsubishi di cui lui era la stella indiscussa e i numeri gli stanno dando ragione. Nella stagione del ritorno alle corse di Toyota ha portato due piloti sul gradino più alto del podio e senza qualche peccato di affidabilità della Yaris sarebbe a dire la sua in entrambe le classifiche del mondiale.

Teemu la nuova scommessa di Malcom Wilson

Nonostante la disponibilità limitata di macchine il patron di M-Sport ha avuto il solito occhio lungo. Ha blindato Suninen dopo poche apparizioni nel WRC2 (solo 15 e senza particolari risultati eclatanti), garantendogli un’ottima R5 promettendogli una WRC nella parte finale della stagione. Il solito fiuto della vecchia volpe che ora si ritrova un pilota pronto, che non ha sofferto il grande salto e che ha impressionato tutti nelle prime uscite tra i grandi.

Piccole canaglie crescono

E finora ci siamo limitati a guardare tra i grandi. Se scorriamo la classifica finale o ci guardiamo un attimo intorno noteremo che questo “sistema finnico” ha ancora tanta benzina sul fuoco. In Finlandia ha brillato la stellina Jari Huttunen, su cui Opel ha messo le mani già da un po’. Classe 1994 ha dimostrato passo, concretezza e aggressività. E poi c’è Kalle Rovanpera che sta solo aspettando che la carta d’identità gli permetta di sedersi in un sedile del WRC.

Certamente il resto d’Europa non sta a guardare ma, ad oggi, non ha grandi nomi da esibire. La Francia, dopo anni e anni di dominio fatica a costruire il nome del futuro, la Spagna resta appena a Dani Sordo e fatica a trovare il ricambio, la Norvegia scommette tutto su Mikkelsen mentre l’Italia è ancora alle prese con l’incapacità di creare terreno fertile ai giovani.

Photo: AKK/ Annu Huumarkangas

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