Paolo Porro: “Marca sfortunata, è possibile che concluda il campionato sulla Fiesta”
Oggi abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Paolo Porro, gentleman driver dal piede molto pesante e vincitore del TRA nel 2013 con la abituale Focus Wrc. Un’intervista davvero interessante in cui si è parlato di molti argomenti.
Paolo, quali sono le sensazioni post Marca Trevigiana?
Purtroppo non troppo positive per l’epilogo incolore. Per tutto il weekend ho battagliato per il terzo contro Corrado Fontana, poi sull’ultima prova siamo incappati in una foratura che ci ha fatto scivolare al sesto posto. Putroppo le gare sono anche queste e fa parte del gioco. Peccato perchè il podio poteva essere un buon risultato, anche se in realtà l’obiettivo era vincere perchè questa è una gara che amo particolarmente, tanto di averla vinta già in tre edizioni.
Qual è il bilancio dopo queste tre gare del CiWrc?
Al momento sono terzo in campionato che è comunque una buona posizione, ma si poteva certamente fare meglio. In questo weekend la foratura ci ha fatto perdere punti preziosi, mentre al Mille Miglia i problemi tecnici patiti dalla mia Focus ci hanno rallentati non di poco. Detto ciò, Albertini è un pilota velocissimo e davvero ostico da battere, ma non lo scopriamo di certo ora. Si meriterebbe altri palcoscenici ma purtroppo ha dovuto fare scelte personali ed è sicuramente da lodare.
Credi sia il campionato più combattuto degli ultimi anni?
Assolutamente si. Nel 2015 vi erano molti pretendenti alla vittoria ma non così tanti come quest’anno e questo credo sia un bene per tutto il movimento. Credo che in nessun altro campionato nazionale ci siano piloti e macchine così importanti presenti ad ogni gara.
In questa stagione hai come compagno di team Manuel Sossella. Quanto può esserti utile per lo scambio di sensazioni?
Manuel lo conosco da molti anni ed è un amico. Anche lui ha patito un po’ di problemi in queste due gare ma rimane un pilota molto forte. Anche se i nostri stili di guida sono diversi e anche le vetture che utilizziamo cambiano, mi piace confrontarmi con lui prima di ogni gara. E’ un piacere averlo sotto lo stesso tendone.
Quanta differenza hai notato tra le Wrc 2.0 e le più evolute 1.6?
Ad oggi le nuove 1.6 sono nettamente più veloci. Ad esempio al Marca, che si correva con un caldo secco, le 1.6 avevano un passo superiore anche grazie alle nuove evoluzioni. Per questo motivo sto valutando di presentarmi al via delle restanti gare del campionato proprio con la Fiesta, ma è ancora presto per definire il tutto.
Credi sia possibile in futuro vedere correre in Italia le nuove Wrc Plus?
Credo sia molto difficile per via dei costi esorbitanti. Al momento nessun team italiano può permettersi l’acquisto di una vettura del genere, se non privati come i Fontana o Uzzeni e dunque capite bene che la federazione difficilmente allestirà un campionato per soli due o massimo tre equipaggi. Mi piacerebbe molto poter provare una Wrc Plus sia chiaro, ma credo che il futuro sia delle Wrc versione 2016. Basta pensare alla Ds3 di Simone Miele o alla Fiesta di Giuseppe Testa, vetture al top dell’evoluzione e con un potenziale incredibile.
Come ti sei avvicinato al mondo dei rally?
Mio papà correva negli anni ’80 e ’90 e dunque è stato lui a trasmettermi questa passione. Ancora oggi, a più di settant’anni, ha mantenuto un entusiasmo sconfinato per i rally e dunque per me non poteva essere altrimenti.
Sogno nel cassetto?
L’ho già realizzato, ossia quello di arrivare a guidare una Wrc che credo sia la massima espressione di questo sport. Gare internazionali? Per il momento non sento questo bisogno anche perchè il campionato Erc ad esempio permette al massimo di guidare una vettura di classe R5, performante per carità ma incapace di darti le sensazioni incredibili che solo una Wrc sa darti. Campionati come il CiWrc ti permettono inoltre di far combaciare il lavoro e la famiglia con lo sport, e questo non è di poco conto.
Qualche stagione fa partecipasti al Prealpi su terra, dichiarando a fine gara di esserti divertito molto. E’ possibile vederti nuovamente su tale fondo?
Si è vero mi ero divertito molto anche grazie alla Focus che su terra ha dimostrato di essere ancora molto performante. Al momento sono concentrato esclusivamente sul CiWrc, ma qualche presenza su terra non la disdegnerei anche se non è propriamente il mio habitat naturale.
Quali sono le gare e le vetture che ti hanno lasciato il segno in questi venti anni di corse?
Ho iniziato a correre su una piccola Saxo e sono arrivato alle fatidiche Wrc, completando un percorso di crescita e formandomi come pilota di anno in anno. Ricordo con piacere la mitica Clio S1600 di Fabio Munaretto con la quale vinsi nel lontano 2006 per soli 3 secondi il Valle d’Aosta contro Andrea Zivian, e di fatto il TRA. Vincere gara e campionato intero per così pochi secondi resta di fatto un gran bel ricordo. Per quanto riguarda una gara, amo particolarmente come ho già detto prima il Marca, vinto in tre edizioni diverse.
Chi ti senti di ringraziare?
Senza dubbio mio padre Giancarlo, fondatore della Gp Racing, tutti i ragazzi del nostro team per la grande disponibilità, il mio navigatorePaolo e la mia famiglia che mi segue e supporta ovunque.
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