La storia del Rally del Salento
Torna la rubrica “La storia di” e lo facciamo col Rally del Salento, prossimo evento in programma del CIR che fa ritorno nel circuito dopo aver preso il posto del Rally del Friuli. L’avventura col Rally del Salento risale 60 anni fa.
Era il lontano 1957 quando fu annunciata l’iniziativa del Rally del Salento, che rappresentava quasi una scommessa per una terra in cui già il calcio viveva vita grama ed altri sport si reggevano sull´entusiasmo ed i sacrifici di pochi. Ma la determinazione e l’entusiasmo con cui annunciava l´evento il presidente dell’Automobile Club Lecce Guglielmo Grassi Orsini, diedero la sensazione che stesse per nascere davvero qualcosa di importante, non una delle tante generose quanto velleitarie iniziative nate e morte nel giro di pochi anni.
C’erano l´ing. Ennio Chiatante, presidente della Scuderia Salento, l´ing. Giuseppe Dolce, presidente della sezione provinciale della Federazione Italiana Cronometristi. Il 24 ottobre, in viale Lo Re a Lecce si celebrava la prima edizione, ai bordi della strada c’erano balle di paglia e spettatori strabiliati. Vinse Angelo Calò del Club Apulia di Bari su Fiat 600, davanti a Maurizio Porro (Campidoglio- Roma) su Alfa Giulietta e Onofrio Colabella (S. Giorgio-Ferrara) su Fiat 1100. Al volante dello stesso tipo di vettura, fece scalpore la signora Rita Stasi, affiancata dal marito Mario Stasi, poiché a quei tempi non era certamente comune vedere guidare, e figuriamoci gareggiare, una donna.
Furono realizzate 5 edizioni poi, nel 1962 il 6° Rally del Salento fu organizzato ma non realizzato per problemi tecnici.
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L’avventura del Rally ricominciò nel 1973. Al Bar ‘Cin Cin’ di Lecce si ritrovarono insieme alla stampa i vertici dell’A.C. Lecce, l’organizzatore Giovanni Cillo, della `Scuderia Piloti Salentini’, che può essere considerato uno dei padri di questa manifestazione, e un giovane pilota leccese impostosi in varie gare e costretto a fare assieme l´emigrante e l´ambasciatore dello sport leccese, Angelo Sticchi Damiani, poi confermatosi bravissimo pilota e, divenuto dirigente, assurto ai vertici nazionali, oggi presidente ACI e vice presidente mondiale FIA Sport. Quell’anno al secondo posto si classificarono Gigi Tommasi, il più grande campione dello sport motoristico – sia a due che a quattro ruote- che il Salento abbia mai avuto, con al fianco come navigatore Giovanni Cillo, su Renault Alpine 1600 S. Nella storica rivalità sportiva tra Lecce e Bari, si aggiudicò la vittoria l’equipaggio Di Gioia/Mastrorosa della Scuderia Apulia su Porsche C. 2700 RS. Tommasi vinse due edizioni, la 10ma edizione nel ’76 (Lancia Fulvia HF 1600) e la 18ma nell’84 (Renault 5 Turbo). Fino al ’77 la gara si disputò in notturna. Furono stagioni molto suggestive. Si aspettava l’alba correndo lungo la litoranea di S. Cesarea Terme, con il sole che sorgeva dal mare.
Nel 1988 il Rally del Salento entrò nel circuito del CIR in un percorso sempre in crescendo guadagnando fama di anno in anno. Nel 1996 divenne prova del Campionato Europeo.
In 49 edizioni, sulle strade e stradine del Salento, tra muretti a secco e pajare, hanno corso piloti pluridecorati come Liatti, Tabaton, lo svedese Blowvist, e poi Cunico, Cerrato , Travaglia e Andreucci, vincitore di 3 edizioni facenti parte del CIR (1999, 2000, 2011) e pronto a ritornare sulla pedana di piazza Mazzini a Lecce per scrivere il proprio nome al cinquantenario dell’albo d’oro nella lotta alla conquista del decimo titolo tricolore.
A questo Link l’albo d’oro della manifestazione.