E se il campionato italiano rally non partisse?
State calmi, non agitatevi. La nostra domanda è solo una provocazione per puntare i riflettori su un silenzio sul CIR ancora più assordante delle stagioni passate.
Già perché ad un mese dall’inizio del CIR (Rally del Ciocco e Valle del Serchio dal 17 al 19 marzo) le certezze sono veramente poche, soprattutto per quanto riguarda gli equipaggi al via.
È stato un inverno di tribolazioni un po’ per tutti, con IRC ed ERC che sono diventate formule molto più appetibili (e nel secondo caso di respiro internazionale) rispetto al nostro campionato interno. L’adeguamento regolamentare ha sistemato alcune incongruenze e aggiunto qualche chilometro di gara ma i problemi strutturali restano ed incidono. Molto. La partecipazione al campionato è solo una questione di gloria e con questa trovare sponsor importanti è veramente dura, soprattutto per i privati che hanno aiutato sempre molto il parco iscritti alle gare.
Inoltre la stagione 2016 ha prodotto alcuni strascichi nei team che faticano a trovare accordi che possano dare stabilità a piloti e campionato intero. Al momento l’unico sicuro del supporto ufficiale è Andreucci che ha mantenuto il sodalizio con Peugeot nonostante tutti i dubbi di competitività dell 208 T16 R5. Skoda e Scandola non trovano un punto d’incontro tra aspettative mancate e responsabilità condivise per l’insuccesso della stagione scorsa. Il campione Basso sicuramente ci sarà ma ha più volte rimarcato la voglia di alzare il tiro con un supporto più forte che gli permettesse di non rendere lo sfortunato Montecarlo 2017 come un episodio sporadico.
E poi ci sono tutti gli altri che attendono un’occasione che non si sa bene se arriverà. Di Campedelli si è parlato tanto anche con prospettive internazionali ma al momento certezze pubbliche non se ne hanno. Perico sicuramente presenzierà le gare in asfalto mentre i vari Colombini, Tassone, Nucita, ecc. si spera mandino qualche segnale nelle prossime settimane per il solito programma fatto di qualche gara.
E mettiamoci il cuore in pace noi che speravamo di trovare qualche Hyundai i20 R5 nel nostro CIR: si è trattato di poco più di una suggestione non supportabile da un campionato affascinante ma col portafoglio vuoto. Si partirà, come si è sempre fatto alla fine, con l’impressione che qualcosa non vada ma che si vada avanti comunque. Nonostante tutto.
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2 Comments
Andrea
In italia vogliamo avere troppi campionati…….
Per la mia opinione ne farei 2 di massima validità……
Per avere più nomi e macchine…..
A presto
Andrea.
Enzo
Sono del parere di Andrea ci sono trentamila gare , garette , ronde ecc prive di significato e con pochissimi partenti ……….. meglio avere poco ma di spessore !!!!
Una cosa e sicura non ci sono soldi !!!!!!!!