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Robert Kubica: sei anni da quel fatale Rally di Andora 2011

Questo fine settimana comincerà, finalmente, la stagione rallystica in Italia. Dopo l’inizio del mondiale rally in quel di Montecarlo è finalmente arrivato il momento di correre anche nel Belpaese, con la prima ronde, quella della Val Merula, in programma il 4-5 febbraio.

Per molti appassionati questa corsa, però, non sarà come le altre. O almeno non lo sarà per quanto riguarda l’album dei ricordi. Nonostante il rally abbia cambiato nome e percorso, la memoria riporta all’edizione di sei anni fa, quella che tutti ricorderanno per il grave incidente in cui furono coinvolti Robert Kubica e il suo navigatore Jakub Gerber. Un’uscita troppo larga, un guardrail posizionato nel posto sbagliato al momento sbagliato e la Skoda Fabia S2000 trafitta da quel pezzo di lamiera che delimitava la strada. Una dinamica chiara fin da subito che, insieme a una serie di ottimi risultati nei rally nostrani, interruppe anche una promettente carriera in Formula 1. 

L’interessamento della Ferrari nei suoi confronti lo aveva posto di diritto tra i big della massima categoria dell’automobilismo su pista. Ma quel 6 febbraio del 2011 tutto sembrò rovinato per sempre; e mentre in sala operatoria i medici operavano la mano del pilota polacco, le sue speranze di proseguire la carriera a bordo di un automobile da corsa sembravano svanire. 

E invece, nonostante i rally abbiano mandato in fumo i suoi sogni di gloria in Formula 1, furono proprio le corse su strada a sancire il suo ritorno in abitacolo. Un anno e mezzo dopo l’incidente, Robert vinceva la Ronde Gomitolo di Lana, il Rally di Bassano e il Rally di Como. Il 2013 fu l’anno della partecipazione e consacrazione nel mondiale con la vittoria nel Wrc2, che dette inizio alla sua avventura nella classe regina costellata da grandi prestazioni e tanti incidenti.

Due anni con la Ford Fiesta WRC dove la percentuale tra partenze e ritiri è stata piuttosto elevata. Ma più che con i risultati, Robert sapeva emozionare con il suo stile e il suo carattere. Quelli che mancano maledettamente al mondiale da quando lui non corre più. E le diverse critiche che hanno segnato la sua carriera rallystica non cancellano tutto quanto dimostrato da Kubica in questi anni, rendendolo uno dei personaggi più mediatici del panorama motoristico. Ma forse molti si dimenticano da dove partì la carriera nel mondiale rally del polacco; fu proprio quell’incidente di sei anni fa che, da potenziale distruttore di sogni in grado di sconfiggere qualsiasi ambizione, si è rivelato una porta d’ingresso per un pilota degno di tutto il rispetto di questo mondo, dotato di un gran piede sia in pista ma soprattutto fuori.

Aspettando, forse invano, il momento che segnerà il suo tanto desiderato ritorno.

We miss you Robert. 

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1 Commento

  • max
    Posted 1 Febbraio 2017 14:21 0Likes

    condivido pienamente l’ottima analisi fatta su un pilota sfortunato dalle potenzialità indiscusse,perdendo lui il mondiale a perso un pilota spettacolare,che manca alle persone che amano questo sport,grande Robert ci manchi

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