Il fattore seconda macchina come determinante nel CIR 2017?
Negli ultimi giorni del 2016 abbiamo pubblicato le novità regolamentari per il CIR che entreranno in vigore con la stagione 2017. Il focus maggiore è stato puntato sulla lunghezza delle gare o l’ordine di partenza ma c’è un aspetto regolamentare importante che è passato inosservato. Si tratta della “regola degli Under 26” che potrebbe incidere (e non poco) sul mercato piloti e sulla prossima stagione.
Nonostante le varie difficoltà organizzative e regolamentari il CIR mantiene il suo status di “campionato nazionale tra i più difficili d’Europa” ed il 2016 ne è stato la conferma una volta di più. Tre piloti a giocarsi il titolo e diversi outsider che hanno saputo aggiungere pepe alle diverse tappe del campionato. Basti pensare a Nucita alla Targa Florio, Colombini al San Marino e Campedelli nella seconda metà di stagione.
Nomi “nuovi” al vertice. E proprio nel desiderio di dare slancio alle nuove leve, Csai ha inserito una modifica alla regola degli Under 25 che all’apparenza non sembra così sostanziale ma che invece cambia le cose di molto. Aldilà che di fatto si tratti di Under 26 (s0no ammessi infatti i nati dopo il 31 dicembre 1990), il cambio significativo è che nel caso un Under arrivi tra le prime dieci vetture porta a casa punti per il titolo costruttori come seconda vettura.
A questo punto viene naturale pensare che i costruttori impegnati nel prossimo CIR 2017 puntino ad adeguarsi ai nuovi standard di competitività, andando a schierare auto ed equipaggi in grado di dare un notevole interesse a questo campionato e puntando ad approfittare della nuova regola.
Tuttavia la stagione scorsa costringe a farsi una domanda: converrà veramente puntare su un Under 26 per giocarsi il titolo? Prendendo a riferimento la stagione 2016 qualche dubbio viene.
Come detto in precedenza, in più eventi gli aghi della bilancia sono stati piloti sì giovani, ma non abbastanza da soddisfare il vincolo di età imposto da Csai. BRC con la seconda vettura è riuscita a portare a casa il piatto grosso in questa stagione, grazie anche ai punti rosicchiati da Campedelli ai rivali.
Col nuovo regolamento il talentuoso pilota romagnolo, che la scorsa stagione ha più volte calpestato i gradini del podio, non porterebbe a casa punti per il Costruttori ma potrebbe ostacolare non di poco la corsa al titolo degli avversari diretti ogni qualvolta si trovasse con loro a battagliare per il podio. Quote importanti di punti che a fine stagione possono voler dire vincere o perdere un campionato. Perché aldilà di ogni tipo di ragionamento, il titolo ce lo si gioca piazzando spesso le proprie macchine nei top 3.
Ed è proprio per questo che poniamo a voi lettori di Rallyssimo un quesito: ha senso portarsi in casa qualche giovane leva (vi viene in mente qualche nome meritevole tra i confini del Belpaese?) per prendersi qualche punticino piuttosto che puntare su piloti che possono giocarsi posizioni di rilievo e quindi di spostare quantità di punti molto più importanti?
Al CIR 2017 l’ardua sentenza.
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