Tamara Molinaro un 2016 super per la giovane promessa del rally italiano
Nel panorama rallystico italiano del 2016 sarà ricordata anche Tamara Molinaro. 20 anni ancora da festeggiare ha esordito in una gara ufficiale proprio quest’anno, precisamente a fine settembre al Rally Liezen, campionato austriaco, oltre alla partecipazione al 3-Städte Rallye, in Germania.
Il sito redbull.com l’ha intervistata e riportiamo la bella chiacchierata che ha fatto la loro redazione con la giovane pilota:
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Sono passati due anni dall’ultima volta che ci siamo visti e sono cambiate tante cose. Non solo dal punto di vista professionale… ad esempio ora hai finalmente la patente, che per un pilota non è male...
Sì, l’ho presa l’anno scorso, è andata bene anche se è stato un po’ strano. Alla fine quando me l’hanno data in mano mi son messa a piangere. Erano 6 anni che aspettavo…
È stato difficile?
No, non ho fatto molta fatica, anche studiare la teoria è stato abbastanza semplice.
All’esame, quando sei salita in macchina, hai confessato che sei una pilota di rally?
No! No perchè avevo paura che diventassero più severi.
E non se ne sono accorti? Hai guidato tranquilla, magari hai fatto qualche errorino apposta?
No, quello no. Sì ho guidato tranquilla, fortunatamente non mi hanno fatto fare parcheggi perché non sono il mio forte. Non mi vengono scioltissimi…
Immagino sia stato più complicato l’impatto con la tua prima vera gara….
Sì, quello è stato tosto. Sono entrata in agitazione un paio di settimane prima, ma penso sia normale: aspetti una cosa per 6-7 anni e quando arriva il momento non è facile restare calmi. Poi la gente adesso inizia ad avere aspettative su di me, è una cosa che non mi è mai pesata fino appunto alla vigilia di quella prima gara. Già adesso che ne ho fatte due sono più tranquilla e meno preoccupata di dover dimostrare chissà cosa. Nella prima gara sono andata molto cauta, era stupido fare un errore e buttare via tutto, buttare via la possibilità di fare esperienza. Nella seconda no, sono contenta di come ho guidato dall’inizio alla fine.
Quanto ti è stato d’aiuto avere al tuo fianco una co-pilota esperta come Ilka Minor?
Ovviamente tantissimo, anche perché in questi mesi il nostro rapporto è cresciuto molto. Abbiamo ormai un rapporto più di amicizia che di lavoro, quindi è fighissimo. Siamo proprio amiche, quell’amicizia al 100% fuori dall’auto che quando saliamo in auto diventa 90% amicizia e 10% rispetto. C’è quella linea che non si oltrepassa mai, che è l’equilibrio giusto.
La cosa più importante che hai imparato da lei?
Tante cose, per esempio come comportarsi con la gente, con i media, quando magari va male una prova. Scendi dalla macchina e ti fanno un’intervista appena ti togli il casco: mi ha insegnato che in quei casi è meglio se quello che ti passa per la testa te lo tieni per te. Poi un sacco di cose sulle note, o sul fatto che tra ricognizione e passaggio in gara può capitare che una curva si sporchi molto, perchè la gente taglia e butta terra e ghiaia sulla strada.
C’è qualcosa in cui ti sei resa conto che devi assolutamente migliorare?
Fondamentalmente devo fare esperienza, non c’è una cosa particolare in cui devo migliorare, credo. La cosa su cui mi sembra di aver già fatto passi in avanti sono i passaggi veloci. All’inizio facevo molta fatica, perché nei test è tutto diverso: stai lì tutta la giornata su una strada, quindi parti piano e migliori passaggio dopo passaggio, e arrivi a fine giornata a fare un tempo buono. In gara è diverso, hai due passaggi per le ricognizioni ma poi ti giochi tutto in un solo tentativo, devi essere subito a fuoco. Su questo abbiamo già fatto qualche passo in avanti… poi che debba migliorare in altri milioni di cose è indubbio, ma credo appunto sia soprattutto una questione di esperienza.
Come ti trovi con la macchina?
Benissimo. All’inizio ero spaventata perché era l’opposto della macchina che avevo sempre guidato: pochi cavalli, tra virgolette, rispetto alla Skoda a trazione anteriore. Invece dal primo test mi sono ricreduta, ho fatto uno step che era fondamentale fare: perché quando hai una macchina con, sempre tra virgolette, pochi cavalli e a trazione anteriore, devi riuscire a sfruttare al meglio tutto quello che hai. Impari a frenare il meno possibile, a sterzare meno possibile, a sfruttare al meglio le marce – a evitare insomma che l’auto ti scenda di coppia – ma impari anche a sfruttare al meglio la strada, le traiettorie. Ho dovuto cambiare qualcosa nel mio stile di guida, perché appunto imposti le curve in maniera diversa, usi i freni in maniera diversa, ma credo di aver fatto grandi miglioramenti, specie sull’asfalto.
C’è qualche altra disciplina del motorsport che ti piacerebbe provare?
Per ora il mio punto fisso rimane il rally. Da tifosa sono un’appassionata del motorsport in generale, da pilota trovo che il rallycross sia fighissimo. Io ho iniziato a guidare su una pista da autocross, in terra, e fin dall’inizio sono stata abituata alla bagarre in pista, per cui non mi dispiacerebbe provare un giorno a fare una gara. Ho provato una macchina da RX, una supercar, ma in gara mai. Penso sia molto appagante anche per gli spettatori: nel rally devi studiare sulle cartine, cercare la strada aperta fino al punto in cui vuoi piazzarti, camminare un sacco. Nel RX è tutto molto più comodo e godibile. Per il resto, mi piace fare motocross, però è un po’ che non vado perché ho l’ansia di farmi male.
I programmi per il 2017?
L’anno prossimo avremo un programma molto più intenso, ci saranno penso 14/15 gare, più test, eventi vari, ecc. A casa insomma ci starò poco, mi sto godendo l’ultimo anno di relax, per così dire. Non credo però di poter ancora comunicare i dettagli… come si dice, stay tuned!
Due anni fa mi avevi detto che essere donna ti ha dato più vantaggi che problemi. Confermi anche dopo l’esordio nelle competizioni?
Sì, sono sempre dell’idea che essere donna sia un vantaggio, perché la mia esperienza è stata quella. So bene che rispetto ad altri ragazzi che hanno il mio stesso sogno io ho attirato più attenzione dei media e anche degli sponsor perché sono una ragazza. Poi ovviamente i pregiudizi e il fastidio li avverti, non è sempre semplice perché non tutti i ragazzi la prendono bene quando fai dei tempi migliori di loro. Mi è già capitato, anche in una delle gare che ho fatto, ma non ti dirò con chi…
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Ok non insisto, a patto che accetti di giocare con noi alla Regola del 3…
Ok!
I 3 momenti più belli della tua pur brevissima carriera da pilota?
- Quando Red Bull mi ha ingaggiato come atleta
- La prima gara della mia vita, 24 settembre 2016, campionato asutriaco
- Alla fine di una prova speciale nella prima gara, quando ho fatto un buon tempo
Le 3 cose più belle del tuo lavoro?
- Guidare
- Viaggiare
- Avere contatti con i miei tifosi
I tuoi 3 idoli motoristici?
- Gigi Galli
- Sébastien Loeb
- Max Verstappen
I 3 piloti più forti nella storia del rally?
- Sébastien Loeb
- Sébastien Ogier
- Juha Kankkunen
I 3 sogni nel cassetto, non per forza o non solo professionali?
- Vincere il campionato del mondo
- Trovare una persona con cui condividere la mia passione e la mia via
- Girare il mondo
3 cose che ami fare quando non sei in auto e non ti alleni?
- Mi piace molto scrivere appunti sulla mia carriera e la mia passione
- Cucinare
- Ascolare musica, il genere dipende dal mood del momento
Le ultime 3 cose che fai prima di salire in macchina per una gara (riti scaramantici, preghiere, telefonate a qualcuno)?
- Ho 7 riti scaramantici che devo assolutamente fare prima di partire per una prova speciale e che ripeto nello stesso ordine per 3 volte
- A 30 secondi dallo Start di una Speciale faccio un respiro profondo
- Controllo sempre di avere un pezzo di carta, che devo piegare 3 volte per poi posizionarlo di fianco al mio sedile e cambiarlo alla fine di ogni giornata di gara. È il mio protafortuna. Sì sono veramente molto scaramantica
Le tue 3 doti principali quando corri in auto?
- Sangue freddo
- Feeling con la macchina
- Veloce adattamento a ogni condizione
Tre aspetti su cui devi ancora migliorare come pilota?
- Essere più costante in gara
- Essere più veloce
- Andare forte fin dal via della prima speciale
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