Intervista doppia a Donetto e Menchini
Nuova intervista in esclusiva per la nostra redazione e questa volta si tratta di intervista ad un’equipaggio intero. Parliamo della coppia Donetto – Menchini che sta dimostrando grande crescita nelle competizioni su terra. Grazie agli amici di Epic Rally Tribe per averci aiutato a raggiungerli.
Iniziamo con le domande per Gianmarco Donetto.
Come nasce la passione per i rally?
Mio padre era pilota e quando sono nato ha smesso per poi riniziare con i rally in pista circa 7 anni fa, l’ho navigato per una quindicina di gare tra Imola, Monza, Franciacorta , Adria ecc… e ho assaporato poco alla volta il modo dei rally
Il calore del pubblico a bordo strada fa piacere o ci si fa poco caso?
Personalmente lo noto davvero molto, purtroppo come si sa non e’ uno sport cosi’ ben accolto dal pubblico, ma gli appassionati non mancano mai ed e’ davvero bello vedere che c’e’ gente che condivide questa passione e si alza al mattino presto, scarpina, sta sotto la pioggia/freddo/fango ecc. per venire a vedere questo sport
Quando hai iniziato?
Finito di navigare ho deciso di assecondare cio’ che realmente volevo fare: guidare, ho colto l’occasione e ho comprato la macchina che mi era sempre piaciuta sin da piccolo la Mitsu evo , in particolare la 9 , ho valutato dove una vettura del genere si esprimeva al meglio e dove se non su terra dove qualche anno fa diceva tranquillamente la sua negli assoluti (e anche ora comunque). Il raceday era il campionato ideale con gare spettacolari di cui avevo voglia e bisogno per iniziare. Detto questo prima gara al liburna capotto 🙂
Decido di iscrivermi l’anno dopo e con un po piu’ di giudizio finisco le gare e il campionato con ottimi risultati, li ho realmente scoperto cosa sono i “rally” in un campionato su terra ben gestito e costruito intorno alla sana competizione che su pista non trovavo sempre 😉
Da allora non mollo il raceday e anzi ho continuato con il TRT con il quale mi son misurato in prove piu impegantive e lunghe (dannata Monte Lerno)
Perché la terra?
La terra e’ stata una scelta obbligata di cui pero’ sono contentissimo, infatti se non su pista non ho fatto e per ora non voglio fare gare su asfalto, mi trovo in un ambiente davvero fantastico, con gare belle, semplici , piloti davvero forti ma alla mano che se c’e’ bisogno ci si aiuta. Una macchina sulla terra da davvero tante emozioni, e’ uno spettacolo guidare bene una macchina sulla terra, a fine prova si hanno i brividi comunque. sia andata la prova. Si acquisisce una buona padronanza del mezzo e sensibilita’ di gestione
Programmi per fine stagione?
Per ora finisco il raceday e faccio il Motor Show a Bologna tra una settimana con la Fiesta
ed il 2017?
Raceday senza dubbio , TRT vedremo bambina permettendo, faccio gare per divertirmi e assecondare una passione che finora tiene forte
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Prosegue l’intervista con le domande per il navigatore Marco Menchini.
Come nasce la passione per i Rally?
La passione per i rally nasce da mio papà che correva ai tempi dei 112 e delle 127 e ha pure fatto il commissario tecnico e lo fa tutt’ora per la Formula 1. Da lì ho iniziato ad appassionarmi e all’età di 18 anni ho debuttato. Prima gara quella di casa con una Clio N. Da allora non mi sono mai fermato e sono arrivato a quasi 170 gare.
Il calore del pubblico a bordo strada fa piacere o ci si fa poco caso? Quando hai iniziato?
Beh il calore del pubblico a bordo strada fa sicuramente piacere. L’unico problema è che stando seduti a destra si fa veramente fatica a vederlo. Ma anche se non lo vedi spesso lo senti e ti fa un gran piacere. A tal proposito vorrei ringraziarvi per esserci sempre, a noi fa veramente tanto tanto piacere.
Terra o asfalto?
Bella domanda. La terra è bellissima , ho avuto la fortuna e il piacere di fare gare del mondiale su terra. Un bel Portogallo, una bella Finlandia, signore gare. L’asfalto è altrettanto bello. Li metterei sullo stesso livello. L’asfalto è più preciso, è necessario lavorare di più sulla macchina, sull’assetto e sulla precisione di guida. Invece sulla terra ci si può ancora inventare le traiettorie e la guida.
Con quanti piloti corri durante l’anno?
Quest’anno ho deciso di seguirne davvero pochi anche perché ad inizio anno è partito il progetto con Ford Racing Italia di fare il CIR. Lo abbiamo portato egregiamente a metà stagione poi per varie vicissitudini ci siamo dovuti fermare. Quest’anno 3-4 piloti, non di più, per una quindicina di gare abbondanti.
Programmi per fine stagione?
Allora, fine stagione sarò al Monza, poi al Prealpi Master Show, al Ronde Mille a Bergamo e al Ciocchetto e così finisce il 2016.
Ed il 2017?
Per l’anno nuovo è un bel punto di domanda. Diciamo che al 90% sarò presente subito a gennaio ad una grande gara (potete immaginare di quale si tratti) con una vettura di categoria R5, poi vedremo. Non so ancora di preciso, diamo tempo al tempo.
Grazie mille ragazzi e in bocca al lupo per il prossimo futuro!