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Questione di forza e di potere

Ogier

Il dibattito di questi giorni è infuocato sulla questione Ogier che sta provando diverse vetture prima di scegliere con chi correre la stagione WRC 2017. Una questione che ha la sua origine (e conseguenza) in molteplici fattori che rendono normale quella che di fatto è una situazione anomala.

Non tanto per i test in sé prima di firmare (in altri tempi si son fatti ma non c’erano i social a spiattellare tutto in tempo reale) ma per il fatto che nella storia non era mai capitato che un pilota avesse così tanto potere su un intero ambiente del motorsport (a voler fare un parallelo possiamo forse menzionare Valentino Rossi). E il bandolo della questione è tutta lì: Ogier è al momento l’unico pilota che può aggiungere cavalli alle macchine grazie ad un talento straordinario e ad una forza mentale non comune.

Lo sa lui che sta imponendo le sue condizioni, lo sanno i team che hanno di fatto calato le braghe pur di giocarsi le proprie carte. Lo sanno anche quelle case che hanno deciso di non lasciarsi coinvolgere in questo “giochino” (Citroen in testa), fedeli alla loro tradizione e disposte a vederselo come avversario pur di non snaturare i propri piani sportivi. Non c’è niente di scandaloso, è una dinamica derivante dagli ultimi quattro anni di corse dove il campione di Gap ha dimostrato a più riprese che non c’è alcuna possibilità di batterlo.

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Le reazioni non si sono fatte attendere ed una delle più commentate in rete è stata quella di Franco Cunico che non l’ha di certo mandata a dire:

Leggendo a destra e sinistra ci si accorge che ci sono tanti tifosi che vedono male questa cosa. Ogier da questo punto di vista non è mai riuscito a bucare i cuori delle persone proprio per il suo carattere spesso freddo e per l’ostentata consapevolezza di essere il più forte. E anche in questo momento non pare interessarsi troppo delle reazioni a questi test in sequenza. Nella sua testa c’è solo l’obiettivo di continuare a scrivere pagine importanti del World Rally Championship, puntando a demolire i record che l’altro Seb ha stabilito.

Che la cosa lo renda antipatico non pare interessargli molto e, probabilmente, è anche per questo che è diventato quello che è.

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