WRC SARDEGNA – L’ADDIO SAREBBE DEVASTANTE PER IL TURISMO.
Mentre la classe politica sarda prova a rimediare ai suoi errori, cercando un dialogo con ACI, la paura che l’edizione 2016 del Mondiale Rally sia stata l’ultima cresce, sopratutto tra gli operatori turistici.
Basta solo dare una timida occhiata ai numeri che il WRC porta in Sardegna, per rendersi conto che un’eventuale addio sarebbe un’ulteriore colpo devastante e stavolta mortale per l’economia e il turismo, già segnati da altri gravissimi problemi dovuti alla poca capacità politica di chi amministra la Sardegna, incapace di vedere il mondo oltre la punta del suo naso.
L’impatto economico dell’edizione 2016 è stato di 12 milioni di euro, contro i 900.000 euro stanziati dalla Regione. Impatto che potrebbe crescere se si sapesse vendere meglio l’evento sia a livello pubblicitario che di merchandising, argomento tabù in Italia, come quello di una sponsorizzazione privata.
Altri numeri importanti sono gli oltre 300 giornalisti e fotografi accreditati, di cui oltre il 90×100 stranieri, hai quali si unisce il numero di appassionati che anno dopo anno sceglie la Sardegna. Senza scordare le testate giornalistiche che seguono la gara con dirette FB, Twitter e Instagram che anche se non presenti come “ufficiali” fanno girare il nome della Sardegna per il mondo.
La gara sarda è tra quelle più apprezzate dai piloti, non solo quelli di prima fascia, ma anche i privati stravedono per le stradine sterrate, arrivando giorni prima dell’evento per test, portando nei territori interessati un po di benessere.
Photo: Mirko Zidda