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INCREDIBILE…addio al Rally di Bassano

Dopo l’incidente del 2009, il giudice condanna il presidente Paccagnella, giudicando la Bassano Rally Racing unica responsabile e si pensa di cancellare per sempre il Rally di Bassano…

Notizia shock, giunta tramite pagina social del vicepresidente Paolo Grandesso.
Per rinfrescarvi la memoria, l’accaduto risale al  26 settembre 2009, quando, durante la PS8 “Valstagna”, la Peugeot 106 pilotata da Cristian Chemin perse il controllo, travolgendo diversi spettatori e ferendone 8, uno gravemente.

Ieri è arrivata la sentenza di primo grado che ha condannato Narciso Paccagnella come unico colpevole di quanto accaduto in gara. Decisione che ha portato lo sgomento generale in aula. E’ stato presentato ricordo, ma l’accaduto avrà inevitabilmente ripercussioni negativo sulla Bassano Rally Racing. Seguirà a ruota i danni al Rally Città di Bassano che potrebbe chiudere i battenti con l’edizione 32 disputata a settembre 2015 e vinta da Jack Costenaro.

Pubblichiamo le parole del vicepresidente scritte sulla sua pagina Facebook:

Oggi si è scritta una pagina nera per lo sport motoristico bassanese e non solo. Il 29 giugno 2016 potrà forse segnare l’inizio della fine di cinquant’anni di gloriosa storia che in questi anni ha visto molte persone sacrificare molto della propria vita per la propria passione. Quello che è accaduto oggi e che leggerete nei giornali dei prossimi giorni, pesa molto sul giudizio che personalmente ho della giustizia italiana. E’ la mia prima esperienza e se fino a ieri avevo fiducia in chi la amministra, oggi questa mia fiducia è stata cancellata da una sentenza che dire assurda è ancora poco! Non so con quale animo potrò, anzi, potremmo continuare nei prossimi mesi, sapendo che nonostante abbiamo e facciamo del nostro meglio e che ciò venga riconosciuto a livello internazionale, dobbiamo pagare pesantemente sulla nostra pelle. Siamo assolutamente convinti e sicuri di aver fatto tutto e molto di più di ciò che era nostro dovere in quel maledetto 2009, ma agli occhi di chi giudica sembra non essere così e aspetteremo le motivazioni per capire, ma due cose sono certe:
1) la nostra coscienza è ASSOLUTAMENTE serena e in pace con se stessa
2) la domanda che da anni ci poniamo: “ma chi ce lo fa fare”, mai come oggi assume un significato pesante e mina la nostra voglia di proseguire questa bellissima avventura lunga 33 edizioni.

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