Bentornato nel futuro Hayden
Niente succede per caso. Ancora meno succede per caso se guidi un bolide a quattro ruote motrici, sei giovane al punto giusto e tutti ti aspettano alla consacrazione nell’olimpo del tuo sport. Poi ci si mette il destino, la sfortuna o non si sa bene cosa. Rischi di compromettere tutto e devi aspettare un anno per chiudere un cerchio che, lì per lì, poteva diventare maledetto.
Siamo al Rally di Argentina 2015 e da qualche gara Hyundai dimostra di non volersi più nascondere su di te. Ti spingono, ti supporteranno sempre di più perché hanno visto in te il futuro. E tu lo senti, lo senti addosso tantissimo. Parti forte, fortissimo, troppo forte.
Una spettacolare lunga destra, un salto in contropendenza e la i20 che non è più tua. Si ferma contro un albero circondato di spettatori. Si fanno male in tanti, non dovevano esserci e la colpa non è di certo tua. Ce n’è di materiale per perdersi, smarrirsi.
La stagione prosegue. In Sardegna arriva la conferma che forse è vero, forse sei veramente tu il futuro. La sfiori quella vittoria, ti passa vicino alle mani tanto da poterne sentire il calore ma non riesci a stringerla. Se non ci si mettono Ogier e soci Volkswagen, ci si mette la tua Hyundai i20. Manca sempre un maledetto pelo, un ultimo piccolo salto per riuscire a spiccare il volo per sempre.
Intanto Hyundai continua a dirti che non cambiano idea, sono convinti su di te. Rinnovi per 3 anni e nel team A ci finisci sempre più spesso. Arriva la Svezia. Non è la solita neve, non è il solito rally ma c’è il solito Ogier a soffiarti via quel che sembra tuo nel modo più naturale possibile. Ci sei, è evidente che ci sei e piano piano inizia ad esserci anche quella quattro ruote grigio ed arancione pensata in Korea e costruita in Europa.
Il Messico è una parentesi, c’è l’Argentina. Già, l’Argentina. La stessa terra dove tutto poteva finire, tutto poteva fermarsi, dopo una semicurva ed un salto in contropendenza finito contro un albero. Ma non quest’anno.
Quest’anno c’è una stella buona che spazza via Latvala che stava distruggendo la classifica e che solleva la i20 da ogni sasso, da ogni buca. Hai paura di diventare grande Hayden? In mezzo alla nebbia sul primo giro ad El Condor c’è una iena pronta sbranarti e che si sta avvicinando. Non pensarci, spingi.
Lascia che la cantilena di John Kennard ti coccoli e rassicuri. Sfiorali quei muri che ti hanno fatto paura stamattina, entraci con coraggio in quei ponti stretti. E ora che li hai superati e la prova si allarga non pensarci e spingi. Spingi come tutti ti hanno detto di spingere e come tutti sanno che puoi spingere.
Lo vedi? È lo stop, sei arrivato, è tua. Tua e di nessun altro.
È la tua prima meritata gioia nel WRC ed è giusto e romantico che succeda qui in Argentina dove il futuro poteva diventare passato e invece si è trasformato nel più bello ed affascinante dei presente.