Intervista Andrea Dalmazzini: “Sogno una macchina ufficiale”
Nuovo appuntamento con le interviste esclusive di Rallyssimo. Oggi facciamo quattro chiacchiere con Andrea Dalmazzini, giovane pilota emiliano che sta facendo faville nel TRT. Un terraiolo di quelli che piacciono a noi.
Ciao Andrea, in primis grazie per l’intervista e complimenti per l’ottima prestazione al recente Liburna Terra. Che gara è stata per te e il tuo navigatore?
Ciao, grazie mille per i complimenti e per l’intervista. Non pensavamo di arrivare terzi visto l’elenco iscritti che c’era. Abbiamo avuto solo una difficoltà sulla seconda prova (Ulignano1) causa una pietra interna che per evitarla siamo finiti fuori strada in un prato e per tornare sulla strada abbiamo perso un po di tempo, dopodiché abbiamo ripreso concentrazione e nelle prove successive ci siamo impegnati per recuperare i secondi persi ma stando pur sempre attenti a non commettere errori, soprattutto nell’ultima prova dove era facile forare abbiamo deciso di diminuire il ritmo, ma non troppo visto che avevamo Fanari dietro di noi a circa 20 secondi.
Le cose paiono andare sempre meglio per te. Quale obiettivo hai per questa stagione?
Per questa stagione mi piacerebbe completare il TRT nel migliore dei modi, anche se sarà un’impresa non tanto semplice visto i partenti di quest anno
Parliamo di rally in generale. In Italia si fa ancora un gran parlare di questo nuovo regolamento che snatura un po’ l’essenza del nostro sport e genera un po’ di confusione tra gli appassionati. Tu che idea ti sei fatto? è la strada giusta per cercare di riavvicinare equippaggi, sponsor e pubblico ai rally?
Credo che oltre i regolamenti, per avvicinare più piloti e far crescere questo sport servano degli sponsor al campionato e aiuto dalla federazione e dalle case automobilistiche. Purtroppo è uno sport che genera molti costi, di conseguenza serve abbastanza denaro per correre e organizzare gare.
Capitolo che ci sta molto a cuore: la terra. Ci piace seguirti perché sei un terraiolo, uno che non si tira indietro quando c’è da alzare la polvere. Ci aiuti a capire come mai nel CIR si va in controtendenza e si cerca di avere sempre più rally su asfalto? fa così tanta paura mettere le ruote sui sassi?
Si io arrivando dal cross country sono partito subito a correre dalla terra e con auto a quattro ruote motrici come lo erano i fuoristrada che utilizzavo. A parere di moltissimi la terra è il fondo più bello, sia da guidarci che per gli spettatori. infatti credo che il CIR dovrebbero farlo più su terra che su asfalto, il contrario di adesso, ma penso non sarà così perché le strade su terra in Italia non sono moltissime e hanno costi di ripristino non indifferenti. Tuttavia credo che impegnandosi, nel tempo, potrebbe diventare un CIR in prevalenza su terra..
Nonostante la tua ancora giovane età sei nel circuito dei rally da un po’ di tempo. Cosa speri spero il tuo futuro dentro l’abitacolo?
Mi piacerebbe passare a guidare una macchina 4×4 da pilota ufficiale, soprattutto su terra in qualunque nazione. Io sono abbastanza nazionalista quindi anche correre in Italia non mi dispiace affatto
Concludiamo con il tuo programma: dove ti rivedremo nel proseguio di questa stagione?
Continuero nel TRT e probabilmente faro il rally di Modena su asfalto, un eccezione perché è il rally di casa.
Grazie mille Andrea e in bocca al lupo!