Scandola e Fabia R5… tra sogno WRc e realtà CIR
Dato che ci manca il rally, e ci mancherà ancora per parecchio il CIR, dato che prenderà il via a Marzo 2016, riportiamo un’intervista al fortissimo pilota Skoda Motorsport, Umberto Scandola.
Com’è andata la stagione 2015, iniziata con la Fabia Super 2000 e terminata con la R5?
La stagione è cominciata bene, anzi benissimo. Partiti con la Super 2000 e un gap di prestazioni rispetto agli avversari con le R5, siamo riusciti a conquistare una gara, l’Adriatico e un buonissimo secondo posto al Targa Florio. Quindi eravamo sempre a portata di podio o molto vicini. Abbiamo poi concluso alla grande, vincendo le ultime due prove (Roma Capitale e Due Valli) con la nuova Škoda Fabia R5.
Il momento duro è stato a metà stagione, dove è stato rovinato un campionato che sarebbe stato perfetto. Abbiamo pagato il portare l’auto completamente nuova e poco testata in gara e in più abbiamo commesso un paio di errori che ci hanno costretti al ritiro a San Marino e in Friuli. Questi “zeri” ci hanno tagliato fuori dalla lotta al titolo.
Auto nuova la R5, da sviluppare, ma comunque più competitiva della “vecchia” Super 2000. Quali sono le differenze tra le due Fabia?
Cambia completamente: la Super 2000 era un 2 litri aspirato mentre la R5 è 1,6 litri turbo. Differenza di erogazione di cavalli enorme. Dunque auto più potente e con maggior coppia. La macchina è completamente nuova, non c’è un singolo componente che sia uguale alla vecchia Super 2000, a partire dal motore.
Fondamentale cercare un set up differente e soprattutto è stato obbligatorio adottare uno stile di guida differente. Sono stati queste misure in corsa a penalizzarci a metà stagione. Non avendo esperienza ci sono voluti parecchi km per trovare il feeling giusto ed essere competitivi coi migliori.
TI vedremo al via di una prova del Mondiale WRC? Ti piacerebbe?
Chissà! Sarebbe un sogno correre in Costa Smeralda, ma anche all’estero, come in Spagna, che è una bella gara mista terra e asfalto. Potrebbe davvero essere un’esperienza unica.
Quest’anno Paolo Andreucci ha fatto un’ottima figura proprio in Sardegna.
Si, secondo me noi italiani il passo per far figura a livello internazionale lo abbiamo. Di solito un italiano sulla scena mondiale non sfigura!
Cosa ne pensi del Rally Italia Talent? È stato un progetto utile?
Al Rally Italia Talent io ho partecipato come istruttore ed esaminatore un po’ per gioco, ma mi sono accorto che è un progetto valido. I premi ci sono (il vincitore ha partecipato al WRC in Costa Smeralda), i risultati sono arrivati e di nuovi piloti ne sono nati. Penso sia molto bello, e un’ esperienza utile per tutti.
Qual è il livello degli aspiranti piloti?
C’è di tutto, dal ragazzo di talento, all’ appassionato che però non ha le caratteristiche giuste, ce ne sono davvero di tutti i tipi.
Aspettiamo Umberto per Marzo 2016 quando prenderà il via il CIR. Ci auguriamo possa essere competitivo e giocarsi la vittoria del Campionato.