Andreucci Andreussi…Un amore che va di corsa!
Paolo Andreucci pilota classe ’65 è il pilota italiano più titolato a livello nazionale con 8 titoli vinti. Grande talento e grande merito ad un pilota che da 13 anni vince con continuità. Merito suo, ma sicuramente tanto merito anche al suo navigatore…. Anna Andreussi, nota anche come la signora Andreucci. Si, perchè Anna è la moglie del pilota. Un rapporto che viaggia forte sia nelle gare che nella vita. Abbiamo recuperato un’intervista che ci racconta come marito e moglie riescano a legare e coniugare la vita matrimoniale con le estreme gare di rally. Leggete qua questa curiosa intervista al marito Paolo Andreucci:
Ottavo titolo italiano alla soglia dei 50 anni. Nel tuo caso il talento invecchia come il vino buono…
Ho sempre tanta passione e motivazione per quello che faccio. Con l’età non è tanto il talento o la qualità che calano, si inizia a perdere quando non c’è più la motivazione, che io ho ancora. Il rally è uno sport dove l’esperienza premia moltissimo. La forma fisica conta ma non come nel calcio, se tieni in forma puoi fare gare fino a 60 o 70 anni. E’ uno dei pochi sport che ha un range di età molto ampio e penso sia una cosa molto bella.Nella tua carriera hai corso alcune gare del Mondiale ma mai una stagione completa. Eppure il talento non ti manca. Come mai?
Non ho potuto perché a 24 anni ero nel team Lancia che poi però ha chiuso ai rally e da lì poi è tutto scemato. Per fare il mondiale ci vogliono tanti soldi e io di risorse ne avevo poche e quindi ho dovuto ricominciare da zero con i trofei promozionali. Poi quando mi è stata offerta la possibilità di fare l’italiano e diventare professionista l’ho accettata al volo. Nelle gare disputate nel mondiale, contro i piloti più forti del mondo mi sono comunque preso le mie soddisfazioni. Va a momenti nel mio periodo la Federazione non aiutava così tanto i giovani come ora, all’epoca eravamo lasciati un po’ a noi stessi e quindi la causa principale, banalmente, è stata di natura economica.La tua situazione è doppiamente particolare. Il tuo navigatore non solo è donna, caso raro nel rally, ma è anche la tua compagna di vita. Come vivi questa situazione?
Con Anna mi trovo benissimo, siamo partiti come squadra e poi è nato questo rapporto. Lei è una navigatrice affermata e per me è un grande punto di forza. C’è un’intesa totale ed è un grande vantaggio poter passere le giornate insieme, perché in macchina se non hai un buon rapporto con il tuo navigatore diventa dura. E mi sembra che i risultati ci stiano dando ragione.Portate mai il “lavoro a casa”? Oppure finite le gare diventate una coppia come tutte le altre?
No diciamo di no, qualche volta ne parlo, ma lei fuori dalle gare ne parla poco, a casa conduciamo una vita normale. Ovviamente vivere insieme facilita la comunicazione e quando dobbiamo organizzare una trasferta possiamo farlo faccia a faccia e non al telefono.Litigate spesso in macchina?
No perché grossi sbagli non ne ha mai fatti. Magari si discute sul sistema di lavoro perché ognuno ha le sue visioni, ma sono sempre discussioni costruttive. Lei dice che voglio sempre aver ragione, ma dal punto di vista di guida devo decidere io, come lei ha l’ultima parola sulla navigazione.
Curiosa e divertente intervista.. ci piacerebbe sentire anche le parole della controparte femminile.