Rally di Argentina: le pagelle di Rallyssimo
Si è concluso da qualche giorno il Rally di Argentina, quarta prova del World Rally Championship, e la redazione di Rallyssimo tira le somme dopo aver analizzato i fatti della gara e del dopogara. Vediamo chi se l’è cavata e chi è bene che si metta a lavorare in vista del Rally di Portogallo (21 -25 maggio 2015).
Volkswagen – Voto 5: non era mai capitato di vedere la casa tedesca così in affanno. Vero che ne ha giovato lo spettacolo e l’imprevedibilità della gara ma un tonfo così clamoroso a livello tecnico non se lo aspettava davvero nessuno.
Ogier – Voto 7: quando la vettura ti abbandona non c’è niente che tu possa fare. Se non quello di guidarla con intelligenza verso il Power Stage, staccare un tempo clamoroso ed assicurarsi 3 punti importanti in ottica mondiale in un weekend disastroso
Meeke – Voto 10: ci mette prima di tutto intelligenza e approfitta alla grande dei problemi altrui. Costante nei tempi non si fa ingolosire dalla voglia di schiantare gli avversari. Vince le ps che sono da vincere e amministra in tutte le altre. Finale ricordando il grande Colin McRae e dedicandogli la vittoria e quindi scatta il 10 d’obbligo
Mikkelsen – Voto 4: l’idea era la stessa di Ogier ma il risultato finale è decisamente diverso. Un errore di gioventù che ci può stare, ma che blocca il percorso di crescita.
Evans – Voto 8: ci mette la testa. È giovane ma quando c’è da usare il cranio lui risponde sempre presente. Resta lì in agguato, non esagera e alla fine si prende un podio meritatissimo (il primo nel Mondiale).
Latvala – Voto SV: per una volta che JML prova ad usare la testa, la sua Polo prima non lo supporta e poi lo abbandona. Dare un voto a questa situazione sembra puro accanimento, quello che c’è di certo è che il mondiale è una chimera
Citroen – Voto 9: era una vita che non si vedeva la casa francese fare doppietta e, sinceramente, ci fa molto piacere. Bravi a scommettere sulla crescita di Meeke e Ostberg, bravi a farsi trovare pronti nel momento giusto.
Hyundai – Voto 3: l’esatto opposto di Citroen. Puntano su piloti “sicuri” (ad eccezione di Paddon), ma non riescono a trovare la quadratura del cerchio. La macchina è veloce ma la coperta sembra corta e ad ogni gara manca qualcosa. Il tempo passa, i risultati non arrivano ed altre case crescono. Occhio.
Organizzazione – Voto 0: gente vicinissima alla strada e in punti non sicuri. Alla fine ci scappa l’incidente grave e ci manca poco che ci fosse pure il morto. Un rally come quello argentino merita molto di più di quanto visto in questo 2015.